In mattinata si sono tenute a Montesilvano le celebrazioni per il 79° anniversario della Liberazione e la restituzione di Piazza Indro Montanelli con il restaurato Monumento ai Caduti. Alla presenza del sindaco Ottavio De Martinis, del Prefetto Flavio Ferdani e del Questore Carlo Solimella, nonché di tutte le autorità civili e militari, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e di Volontariato, nella riqualificata piazza Indro Montanelli si è compiuto l’atto che può essere considerato come il più importante appuntamento civile che la nostra Nazione rinnova nel giorno del 25 aprile, da settantanove anni.
Una commemorazione che ha visto la deposizione della corona presso il nuovo Monumento ai Caduti, scandita dalle note della Fanfara “La Dannunziana” - sezione di Pescara dell’Associazione Nazionale Bersaglieri - che ha accompagnato, a ritmo di musica, la sfilata che da piazza Diaz è giunta in piazza Montanelli ed è poi proseguita fino al Museo del Treno - ACAF. Una festa di tutti gli italiani che, oggi, si è arricchita di un valore nuovo e significativo per la comunità montesilvanese, con la restituzione della riqualificata piazza Indro Montanelli dove è posizionato l’originario Monumento ai Caduti realizzato nel 1970 dall’architetto Vinicio Verzieri, oggi restaurato e corredato di una nuova lapide che riporta i nomi aggiornati di tutti i caduti della città.
“Un sentito ringraziamento allo Studio Tecnico Arch. Martina Di Nardo Di Maio che ha redatto il progetto della nuova piazza, al rup Giuseppe Maggiore, alla ditta De Fabritiis responsabile dei lavori, all’assessore Lino Ruggero, al consigliere Valter Cozzi e, in generale, a tutta la struttura comunale per aver dato onore ai caduti di Montesilvano, attraverso un luogo della memoria degno del loro sacrificio - ha affermato il primo cittadino - L’augurio che proviene oggi dal cuore è che tutti i popoli della terra possano vivere come noi, godendo di libertà e pace e che a livello mondiale si riconosca la pace come valore fondamentale da tutelare per una società che voglia definirsi civile e libera. Il 25 aprile non deve essere solo una festa comandata bensì una data che ci auguriamo non sia solo memoria storica, ma oggi più che mai, un’occasione per riflettere sulla necessità di fermare tutti i conflitti, un’occasione per dire no a tutte le guerre”.