La comunità di Civitella Casanova, sia del centro che delle frazioni, ha stretto in un forte abbraccio il medico del paese Venanzio Santucci che dopo 38 anni ha lasciato la professione cui ha dedicato, proprio nel luogo delle origini, 38 anni di attività. E i civitellesi hanno voluto dimostrare la loro gratitudine al “dottore” (internista e medico di medicina generale) organizzando una festa con rinfresco (che si è svolta domenica sera 10 marzo 2024) cui hanno partecipato, numerosi, intere famiglie, pazienti e amici di Santucci. Visibilmente emozionato, il dottor Santucci, accompagnato dalla moglie Leda Prosperi (a sua volta medico), ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’evento di commiato svoltosi in un locale di località Pettorano di Civitella.
La figura del dottor Santucci è una vera e propria istituzione a Civitella Casanova, avendo interpretato il suo ruolo in una modalità davvero speciale - a metà tra il medico di medicina generale contemporaneo e quello che in passato era definito il cosiddetto medico condotto - sempre presente al fianco dei pazienti e in particolari di coloro alle prese con la malattia, cui non ha mai fatto mancare una presenza costante, un supporto non solo di natura sanitaria ma anche e soprattutto di profilo psicologico.
“Non ricordo una sola volta – ha affermato il cavalier Mario Cirone, uno dei promotori dell’iniziativa – nella quale il dottor Santucci abbia negato la propria disponibilità per raggiungere l’abitazione, anche a chilometri di distanza, di una persona in condizioni di ricevere assistenza medica. Un amico, oltre che un medico, e per questo ci è parso giusto e doveroso abbracciarlo con tutto il nostro affetto”.
Dal canto suo, il dottore Santucci ha detto: “Quando mi fu prospettata la possibilità di esercitare qui la mia professione - ha detto il dottor Santucci - decisi di dedicarmi al mio paese di nascita con quello spirito di servizio che a quei tempi era molto vivo nel campo medico. Se non lo avessi fatto mi sarebbe parso di voltare le spalle alla mia gente, e oggi posso dire in tutta serenità che non mi sono mai pentito. Ho certamente rinunciato ad altre opportunità professionali in Abruzzo e fuori, ma feci a quel tempo la scelta del cuore e sono felice di averla fatta”. Un modo di vedere l’attività che ha trovato conferma nella motivazione trascritta sulla targa celebrativa che i partecipanti hanno voluto conferirgli: “Per l’instancabile impegno professionale e umanitario offerto con passione e generosità nei lunghi anni al servizio della comunità – I pazienti e gli amici”.
Alla domanda di rito, vale a dire se vi fosse qualche ricordo o aneddotto speciale sui 38 anni come medico di base in paese, Venanzio Santilli ha risposto: “Un ricordo meraviglioso che terrò con me è quello di due signore, una di Vestea e l’altra della Madonna delle Grazie, grazie alle quali ho potuto accogliere e visitare i pazienti in locali distanti dal paese, che loro stesse mettevano a disposizione. Si trattava di ambienti delle loro case. Anche il bagno veniva reso disponibile, e trovavo spazi caldi, accoglienti e profumati di lavanda. Senza di loro le persone, spesso anziane, avrebbero avuto molte difficoltà a raggiungere il mio ambulatorio. La festa che mi avete organizzato questa sera voglio dedicarla anche a queste due donne eccezionali”.
Al dottor Santucci, prima del taglio della torta, è stato fatto dono di due oggetti preziosi, di antiquariato. Si tratta di una tela muraria riproducente il corpo umano e i suoi organi e di un prezioso sfigmomanometro per la misurazione della pressione arteriosa. All’organizzazione dell’evento, oltre a Mario Cirone, hanno collaborato Franca Longo, Cinzia Pecorale, Claudia Lattocco, Maria Rosaria Falzano, Silvia Granchelli e Rocco Colaiocco.