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A Pescara continuano a tagliare gli alberi, bisogna tutelare i quartieri storici della città

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Ancora una volta un’ecatombe di alberi a Pescara, proprio nel giorno del nostro San Cetteo. 

Dopo viale Vittorio Pepe, viale Vittorio Emanuele II, via Castellamare, gli stessi giardini degli edifici pubblici come l’ARTA, sono ora  in corso i lavori su viale Primo Vere, il lungomare Sud della città e per prima cosa cade una intera schiera di Lecci; lascerà posto alle piantine con le quali l’Amministrazione Comunale li rimpiazzerà e che vedremo adulte ( quelle che riusciranno a sopravvivere) tra decine di anni

a varietà di pini, lecci, tamerici che caratterizza quel lungomare in armonico equilibrio col quartiere-giardino, quella continuità mirabile con la pineta Dannunziana (la Riserva regionale) sta per essere compromessa da mano d’uomo dopo i danni dell’incendio. Anche i lavori sulle aiole destano preoccupazioni. Non sappiamo se ci sono tutti i permessi dovuti ( siamo nel Quartiere Pineta, sottoposto anche a vincolo  della Soprintendenza ABAP); ma vogliamo ribadire che se ci fossero sarebbe ancora più grave perché ciò testimonierebbe della  approssimazione con la quale si autorizzano i tagli che impoveriscono il nostro patrimonio arboreo.

Dobbiamo smettere di propagandare “l’abbellimento” (del tutto opinabile, se stiamo alle recenti realizzazioni) che i cittadini possono valutare solo dai disegnini esposti  alla vigilia dei lavori. OGNI PROGETTO DEVE PARTIRE DAL CENSIMENTO DEL VERDE e proporsi di conservarlo ed incrementarlo.

Gli alberi adulti forniscono eco-servizi  che vanno estesi, non ridotti sconsideratamente. 

All’origine di tutto c’è una grave omissione dell’Amministrazione Comunale :Pescara, città con più di 15000 abitanti, DEVE dotarsi di un “Piano del verde” un vero e proprio quadro d’insieme che si coordina con i piani urbanistici e li condiziona. Se ci  fosse questi scempi non  potrebbero avvenire ma ci sarebbero studi, cure e misure compensative. In secondo luogo, non viene istituito l’” Osservatorio del verde” previsto  dallo stesso Regolamento Comunale per raccogliere PRIMA i suggerimenti di esperti e associazioni  e non DOPO le proteste sacrosante dei cittadini. Rìcordiamo le buone pratiche europee, secondo cui, ad esempio, si avvisa dei tagli previsti con 2 mesi di anticipo per raccogliere osservazioni e proposte alternative.

 A Pescara si progetta come su un foglio bianco, come se non ci fosse un rilevante patrimonio storico e vegetale da conservare.
 Vogliamo esaminare i progetti PRIMA che vadano in esecuzione; vogliamo che siano modificati quando prevedono la falcidie della vegetazione esistente.
 L’Amministrazione Comunale deve smettere di fare orecchie da mercante e qualificare come “ sabotatori” i cittadini che  avanzano proposte e proteste ma fare tesoro della partecipazione civica attiva.

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