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Pescara è la città abruzzese nella quale più si genera cultura

I dati dall'ultimo rapporto Symbola-Unioncamere

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Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell’economia. La cultura per l’Italia è anche un formidabile attivatore di economia. Una filiera, in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore, che nel 2022 ha generato complessivamente un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro, in aumento del +6,8% rispetto all’anno precedente e del +4,4% rispetto al 2019. I dati arrivano da Io sono cultura, ultima indagine a cura di Symbola e Unioncamere. La stessa ricerca contine i dati relativi all'Abruzzo. 

Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo abruzzese ha prodotto, nel 2022, 1,2 miliardi di valore aggiunto, pari al 3,9% del valore aggiunto dell’intera economia regionale; dato in linea con l’incidenza media del Mezzogiorno (3,9%) ma al di sotto di quella media italiana, che raggiunge il 5,6%. Una ricchezza generata dall’impiego di oltre 23 mila persone, il 4,4% dei posti di lavoro complessivi della regione, percentuale in questo caso più elevata rispetto alla macro-ripartizione di appartenenza (Mezzogiorno 4,2%), ma pur sempre inferiore al dato Italia (5,8%). Questi valori collocano l’Abruzzo al terzo posto tra le regioni meridionali, dopo Campania e Molise, per incidenza della filiera sul totale economia sia in termini di valore aggiunto che di occupazione.

A livello regionale è la componente Creative Driven a giocare un ruolo chiave, con 675 milioni di valore aggiunto, il 55,2% della ricchezza legata alla cultura (il 44,8% in Italia), e quasi 12 mila occupati, pari al 50,7% del totale (il 42,9% in Italia). Per quanto riguarda le attività core, invece, sono centrali editoria e stampa e architettura e design, che insieme racchiudono il 22,7% del valore aggiunto (rispettivamente, il 13,2% ed il 9,6%) ed il 24,4% degli occupati (rispettivamente, il 13,1% e l’11,3%) del Sistema Produttivo Culturale e Creativo della regione. 

Seguono, con quote superiori al 5% videogiochi e software e performing arts e arti visive. Tra le province, Pescara è quella che meglio si colloca nel panorama nazionale: la filiera genera il 4,4% del valore aggiunto provinciale ed impiega il 5% degli occupati, collocandosi, rispettivamente, al 43-esimo e 46-esimo posto nelle rispettive graduatorie nazionali, ma in quinta posizione se si restringe il campo alle sole province meridionali. Segue L’Aquila, con il 3,9% per valore aggiunto ed il 4,4% per occupazione; Teramo, con il 3,7% di valore aggiunto ed il 4,2% di occupazione; Chieti con il 3,6% di valore aggiunto ed il 4,1% di occupazione.

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