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Condannata nota antropologa per campagna omofoba social contro un ragazzo spoltorese

Depositate le motivazioni. La Giudice: "No alle attenuanti, comportamento processuale caratterizzato dall'assenza del benché minimo segno di resipiscenza"

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Lo scorso 23 settembre il Giudice Monocratico del Tribunale Penale di Pescara, dott.ssa Francesca Manduzio, su richiesta del Pubblico Ministero, dott.ssa Ivana Farina, ha letto in udienza il dispositivo di condanna per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell'antropologa M .C. N. per avere ripetutamente offeso sul social network Facebook il giovane spoltorese Andrea Paci. 

Nella sentenza, composta da nove pagine nelle quali è stata sviscerata nel dettaglio l'intera vicenda, la Giudice ha sottolineato come le "invettive gratuite contro la persona offesa denotano chiaramente la riprovazione dell'imputata per le tendenze omosessuali della p.o., ed evidenziano la valenza offensiva che attribuiva ai termini utilizzati". 

L'omofobia, dunque, non è un'opinione, bensì un reato. 

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