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Maratona Dannunziana, Padovano (Fipe-Confcommercio): "Basta con queste manifestazioni, mettono a rischio l'economia"

redazione
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E' stata una domenica molto sportiva quella che hanno vissuto Pescara e Montesilvano ma anche di polemiche per la Maratona Dannunziana, con il presidente della Fipe-Confcommercio Riccardo Padovano che ha chiesto di smetterla con queste manifestazioni che “mettono a rischio l'economia delle nostre attività e mi riferisco alla Maratona Dannunziana che ha riguardato tre comuni di cui due come Pescara e Montesilvano bloccati con strade chiuse sin dalle prime ore della mattina.” 

Inoltre Padovano ha spiegato il punto sull'organizzazione di categoria:

"Non riesco a capire perché per questo tipo di manifestazioni non viene utilizzata la strada parco che è una parallela del lungomare e dunque adatta per queste competizioni. Questa mattina ho ricevuto decine di telefonate di protesta di commercianti e titolari di attività commerciali che nella prima domenica di ottobre con delle comunioni in programma ed altre cerimonie, in alcuni casi sono stati costretti a giri pazzeschi per effettuare consegne di torte, fiori e altro o addirittura a saltarle con danni economici anche rilevanti. 

Questa è stata una mancanza di rispetto per chi lavora-continua il presidente della Fipe-Confcommercio-e mi riferisco alle decine e decine di operatori commerciali e della ristorazione che hanno le loro attività a ridosso della riviera e delle strade chiuse per la Maratona Dannunziana e che nella giornata di sole quasi estiva hanno dovuto rinunciare a molti clienti che avrebbero voluto approfittare di questa ottobrata per gustare i nostri piatti nei locali cittadini. E dicendo questo non riesco a capire perché ci si ostina a non capire che la strada parco deve essere messa a disposizione della comunità e comunque utilizzata in occasioni come questa quando ci sono queste manifestazioni sportive. Io credo che debba essere utilizzata in primis quando si svolgono questi eventi che hanno portato alla chiusura di molte strade. Invece di chiudere Corso Vittorio Emanuele o anche via Marconi dove non ci sono ristoranti o comunque attività di ristorazione, si è andati a chiudere la riviera tra tre città, dalle 8:00 al primo pomeriggio, causando un danno notevole agli esercenti della ristorazione. Una mazzata incredibile ma soprattutto inaccettabile e per questo spero che il sindaco di Pescara ascolti queste parole.

È bene chiarire che noi vogliamo tante manifestazioni in città ma non andando a chiudere per oltre mezza giornata la riviera, mettendo in crisi i ristoratori. Si poteva oggi fare un buon incasso per far fronte anche se minimamente al caro bollette e invece che si fa: si chiudono le strade. Questo è un grido di dolore di una categoria sfinita prima dalla pandemia, poi dalla guerra e dal caro bollette. Così si danneggiano le attività e si crea a loro un danno incredibile perché nella giornata di oggi, in una domenica quasi estiva con tante persone arrivate a Pescara da fuori città e fuori regione, i ristoratori delle riviere sono stati costretti a restare con le mani in mano. Ora basta. Così non si può andare più avanti perché a rimetterci sono sempre gli esercenti e questo - conclude Riccardo Padovano - non è più tollerabile". 

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