Si chiama "L’occhio del testimone" il progetto finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea che punta a migliorare i risultati scolastici degli studenti, nonché alla maggiore gratificazione dei docenti nello svolgere la professione. Il tutto nella scuola ai tempi della pandemia.
Con L’Italia come Paese proponente e coordinatore e la città di Pescara come punto di riferimento dell’iniziativa, in programma nei suoi primi step dal 24 gennaio al 6 febbraio, negli spazi del Circolo Aternino. Per proseguire poi fra Spagna, Macedonia del nord, Bulgaria, Svezia, Norvegia e terminare nell’aprile 2023. Il tutto a cura dell’abruzzese Fabrizio Paluzzi, project-manager associato del Centro studi Metiva Academy, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, per le iniziative che coinvolgono il capoluogo adriatico.
Un progetto che unisce le esigenze della scuola che cambia con il Covid e quelle degli operatori del mondo dello spettacolo, di fatto senza lavoro per la pandemia.
“Siamo partiti dall’analisi del contesto critico e delle risposte date dai singoli Paesi coinvolti - spiega Fabrizio Paluzzi -. Nel campo dell’istruzione sono emerse esigenze legate alle competenze digitali dei docenti delle scuole primarie e secondarie e alle capacità e agli strumenti in loro possesso per catturare e mantenere alta l’attenzione, specie in Dad. Inoltre, categorie importanti e fondamentali per un Paese, come quelle di tutto il comparto arte e cultura, con il relativo terziario legato alla creatività e interconnesso con l'istruzione, sono state praticamente dimenticate. E quindi sono parte integrante del progetto”.
Gli obiettivi principali del lavoro, dunque, coniugano le necessità di docenti ed educatori di stimolare l’attenzione degli studenti in questo contesto critico, sia nella didattica cosiddetta in presenza che da remoto, con quelle degli operatori culturali e degli artisti.
“Docenti ed educatori saranno beneficiari diretti di nove moduli didattici audiovisivi che serviranno loro per sviluppare percorsi creativi mediati da teatro, musica, danza e pittura a sostegno dell’istruzione, suggerendo attività che supportino sia la Dad che la didattica in presenza” aggiunge il progettista.
Per questa prima fase di L’Occhio del testimone, dunque, si incontrano al Circolo Aternino dieci studenti di diverse scuole abruzzesi, tra gli 11 e i 16 anni, per avviare la realizzazione dei primi moduli. Lo staff è composto da operatori del mondo dello spettacolo, anche loro tutti abruzzesi. I prodotti finali saranno quindi i moduli, un documentario didattico focalizzato sul mondo dei ragazzi e una miniserie di dieci episodi, tutta incentrata sulle peculiarità dell'adolescenza. Il titolo scelto per la miniserie è ispirato al latino “ad alere” vale a dire “nutrire” da cui appunto il termine adolescenza.
Le attività si svolgono a porte chiuse ma sono trasmesse in diretta streaming sul canale YouTube The Witness’ Eye - L’Occhio del testimone.
Il progetto è stato selezionato fra le quasi sessanta proposte arrivate da tutta Italia. Fabrizio Paluzzi, 58 anni, diplomatosi prima in Solfeggio e poi all’Accademia d’Arte drammatica di Bologna, ha una carriera artistica ricca e variegata. Lavora come attore, tecnico di palcoscenico, direttore di scena, direttore di produzione, nella prosa, nella lirica, nelle produzioni televisive, eventi live e concerti.
E’ inoltre Counselor ad Orientamento corporeo e Operatore olistico professional, con formazione triennale sulla comunicazione non verbale. Lavorando a stretto contatto con giovani e studenti come Youth Worker, è definito “esploratore” alla ricerca di nuove metodologie e percorsi formativi trasversali, non-formali sulla Mediazione di metodologie e contenuti.