“Chiediamo alle istituzioni locali di impegnarsi a mettere in campo tutte le iniziative possibili per stimolare lo sviluppo, anziché la crescita lineare. Lo sviluppo, che comprende anche la crescita, coinvolge risorse, persone, territori, popolazioni, educazione, cultura, e si declina nel lungo periodo per differenti generazioni. In altre parole, intergenerazionalità, che è anche lo spirito delle cooperative". Così il presidente di Confcooperative Pescara, Giuseppe D'Alessandro, nella sua relazione in occasione dell'assemblea annuale della Confederazione pescarese, sul tema ‘Change is possible’.
All'incontro, nella sala Camplone della Camera di Commercio di Pescara, hanno preso parte il vicepresidente nazionale di Confcooperative, Claudia Fiaschi, e il vicesegretario generale confederale del dipartimento Politiche per lo Sviluppo, Marco Venturelli. Intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente della Regione Abruzzo ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, il sindaco del capoluogo adriatico, Luigi Albore Mascia, e il presidente della Camera di Commercio, Daniele Becci.
Nel corso della sua relazione, D’Alessandro ha illustrato i principali dati relativi all’economia pescarese ed i numeri “allarmanti” della disoccupazione, scattando, tra l’altro, una fotografia del sistema delle cooperative che, “in un momento di crisi durissima, seppur tra mille difficoltà, riescono a garantire redditi e lavoro ai propri soci, sacrificando utili e riserve”.
Il presidente ha affermato che “lo sviluppo dei prossimi venti anni, per l’Abruzzo e per Pescara, passa attraverso le infrastrutture”, dall’aeroporto, dopo il “colpo mortale” della chiusura notturna, al porto, dalla stazione e dalla rete ferroviaria fino all’interporto. D’Alessandro si è poi soffermato sui tanti progetti avviati con le diverse istituzioni ed ha ricordato la proposta, avanzata alla Camera di Commercio, relativa alla costituzione dell’Osservatorio dell’Economia Civile e della Cooperazione.
Auspicando un "cambiamento per le cooperative, che oggi al pari di tutte le imprese sono assalite da un sistema fiscale iniquo e non rispettoso del tratto distintivo del fare impresa in forma cooperativa", D'Alessandro ha affermato che, "mentre un tempo si falliva per i troppi debiti, le coop oggi non resistono più a causa dei troppi crediti".
"Le imprese sono assalite da una burocrazia pesante e complessa che non riesce ad essere snellita. I nostri iscritti - ha sottolineato il presidente - chiedono semplificazione amministrativa e su questo punteremo nei prossimi anni, per quanto di nostra competenza, facendoci testimoni negli organi dell'associazione e nei confronti del Comune, della Provincia e del Sistema Regione".
Sottolineando che "le cooperative sono ‘attivatori di sviluppo’, creano vantaggio economico ed occupazionale" e soffermandosi sul tema al centro dell'assemblea, ovvero 'Change is possible', D'Alessandro ha evidenziato come Confcooperative voglia essere "propositiva e al contempo promotrice di un cambiamento ancora possibile in Italia".
Il presidente ha poi lanciato una proposta innovativa: "al tavolo delle crisi aziendali - ha affermato - assieme ai sindacati vogliamo esserci anche noi, per proporre la creazione di nuove aziende a partire dall'occupazione esistente, rigenerando esperienze, competenze e, talvolta - ha concluso -, storie ancorate al nostro territorio".
Dal canto suo, Fiaschi ha parlato di un “cambiamento non solo possibile, ma necessario: sta a noi decidere – ha sottolineato la vicepresidente – se subire tale cambiamento o se vogliamo governarlo”. Venturelli ha invece affermato che “essendo cambiato il mondo intorno a noi, dobbiamo anche cambiare il modo di fare cooperativa. Bisogna fare di più e insieme. Nella territorialità – ha detto – non può esaurirsi il nostro sforzo. Anche il modello cooperativo radicato al territorio deve mettersi in rete e trovare una dimensione più consona”.
Secondo dati aggiornati al novembre 2013, i soci degli enti iscritti nell’elenco nazionale di Confcooperative, tra cui una Bcc, aderenti a Confcooperative Pescara sono circa 4.800 e gli occupati a vario titolo nel sistema Confcooperative Pescara sono circa mille. Il fatturato aggregato supera i 220 milioni di euro, il capitale sociale aggregato si attesta a 5 milioni di euro e la patrimonializzazione aggregata raggiunge i 45 milioni di euro.