"Il Governo dichiara l'Abruzzo zona bianca, ma a Pescara, a guardare gli orari di chiusura dei locali, viene introdotto un nuovo ed assurdo 'coprifuoco' cittadino. Una scelta folle, in questo momento economico, di cui l'amministrazione comunale si dovrà assumere la responsabilità . In un contesto drammatico, ogni euro perso può voler dire la chiusura di un'attività commerciale, licenziamenti e famiglie senza reddito. Ma sembra che tutto questo agli amministratori non interessi. L'unica priorità dovrebbe essere il rilancio dell'economia e invece quella stessa economia viene penalizzata all'inizio della stagione turistica. Al fianco degli operatori, annunciamo la nostra mobilitazione: manifesteremo contro questa follia e valuteremo ogni azione possibile per tutelare gli esercenti".
Lo afferma Confartigianato Imprese Pescara. Al centro della polemica c'è la questione gli orari di chiusura delle attività del settore food and beverage cittadino: in attesa della firma dell'ordinanza, stando alle ultime ipotesi le attività dovranno fermarsi a mezzanotte e mezza dalla domenica al giovedì e all'1.30 il venerdì e il sabato, in tutta la città , dal centro al lungomare. Confartigianato, nel corso di un incontro con il primo cittadino, aveva illustrato la sua proposta che, tra le varie iniziative, data la necessità di favorire in ogni modo possibile il rilancio dell'economia, prevedeva la chiusura alle 2 tutti i giorni e per tutta l'estate.
"Con questi orari - dicono il direttore di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale, il presidente Giancarlo Di Blasio, la vicepresidente Barbara Lunelli e il referente del distretto food and beverage di piazza Muzii, Mario Palladinetti - gli utenti saranno costretti a scegliere tra la cena e il dopocena, perché a queste condizioni diventa impossibile fare entrambe le cose. Il Governo ci dichiara zona bianca senza prevedere limitazioni di orario o ulteriori restrizioni, il governatore Marco Marsilio invita a nutrire 'il giusto ottimismo necessario a rilanciare l'economia', ma a Pescara si va verso un provvedimento totalmente contrario".
"Dall'amministrazione comunale - aggiungono i rappresentanti dell'associazione - ci saremmo aspettati scelte più coraggiose e lungimiranti. Un gruppetto di residenti infastiditi dai rumori antropici, assecondati dalla politica per meri fini elettorali, di fatto impedisce la ripresa economica e lo sviluppo turistico della città , apprezzata in tutta Italia per la sua vivacità . Ben consapevoli di come, quella dei residenti, sia una questione annosa e della necessità di trovare una soluzione, avevamo chiesto di rimandare alla fine dell'estate la discussione sul tema per consentire agli operatori di lavorare al meglio durante la bella stagione e di rimettersi in piedi".
"Non dimentichiamo che i ristori sono stati irrisori e per alcuni hanno rappresentato solo briciole. Chi in queste settimane ha riaperto lo ha fatto con le proprie risorse. E a questo punto non c'è questione sanitaria che tenga: il Pescarese è oggi tra le migliori province d'Italia per incidenza settimanale dei contagi e Pescara è tra le migliori grandi città del Paese. Siamo stanchi di questo atteggiamento. Prima le durissime misure imposte a livello centrale - concludono Vianale, Di Blasio, Lunelli e Palladinetti - ora che il Governo ci dichiara zona bianca arrivano le restrizioni comunali. Ci batteremo, come sempre, per garantire il diritto degli esercenti a lavorare".