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Mandarino o cantonese? Quale delle due principali lingue cinesi conviene imparare

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Chi pensa alla Cina erroneamente la associa alla lingua cinese, che in realtà non esiste. In tutto il paese si stima infatti che esistano 297 lingue viventi al giorno d’oggi, tra cui il mandarino standard moderno che è la lingua ufficiale e la più diffusa.Al suofianco ci sono ad esempio il cantonese, che si divide nei diversi dialetti di Guangzhou, Hong Kong e Macao, il cinese Wu della regione orientale del paese, il dialetto Hokkien della provincia del Fujian. Elencarle tutte richiederebbe moltissimo tempo vista la vastità della Cina con le sue diverse sfumature, per cui in questa sede conviene approfondire nel dettaglio i due idiomi più parlati in Cina, capendo quando utilizzare l’uno o l’altro.

Quando serve il mandarino e quando il cantonese

Come già accennato, le due lingue più comunemente parlate e utili quindi per lavorare in Cina sono il mandarino e il cantonese. Le aziende che intrattengono relazioni commerciali con la Cina dovranno necessariamente interfacciarsi con questi due idiomi a seconda della zona di competenza. Il mandarino è diffuso in tutto il paese e in alcune delle città più importanti, come Pechino, Shanghai, Taiwan e Singapore, mentre il cantonese è parlato a Hong Kong, Macao e nella provincia del Guangdong, da cui provengono gran parte degli emigrati delle comunità cinesi straniere di Londra o San Francisco. In quest’ultimo caso, le aziende che devono interfacciarsi con questa lingua, possono affidare le traduzioni in cantonese ad agenzie di traduzione internazionale come Global Voices ad esempio. Appare evidente, dunque, che quando si parla di Cina non è affatto scontato ricorrere alla sua lingua ufficiale, il mandarino, perché in alcuni casi il cantonese risulta molto più utile.

Quale delle due lingue conviene imparare

A questo punto è lecito chiedersi se sia più conveniente misurarsi con lo studio del mandarino o del cantonese, considerando che si tratta di due lingue complesse e che, nonostante non siano così distanti tra loro, presentano comunque delle differenze importanti. In caso di trasferimento in Cina, è logico che il primo discrimine è la zona in cui si sta per andare: se ci si sposta a Pechino o Shangai meglio il mandarino, se invece si va a Hong Kong o Chuangzhou servirà il cantonese. A livello professionale, il mandarino è la lingua più parlata al mondo e impararlo darà senz’altro una spinta in più al proprio curriculum; d’altra parte, trovare un professionista che parli cantonese è più raro e per questo molto prezioso. In generale, parlare mandarino renderà più probabile la possibilità di intavolare una conversazione con chi sia cantonese madrelingua, visto che il primo è più comune del secondo e, per quanto riguarda l’apprendimento, anche più semplice. Su quest’ultimo punto, va detto che riuscire a padroneggiare i nove toni che presenta il cantonese renderà molto più semplice poi imparare eventualmente il mandarino, che ha solo quattro toni; un procedimento inverso, imparando prima il mandarino e poi il cantonese, sarebbe sicuramente più complicato.

In conclusione, la Cina possiede una notevole ricchezza di idiomi che vengono quotidianamente parlati da un gran numero di individui: a farla da padrone rimane però il mandarino che può tornare utile in moltissimi casi, mentre per le altre lingue cinesi come il cantonese vale la pena richiedere l’aiuto a dei professionisti.

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