Buongiorno, mi chiamo Andrea Pimpini, spero che la mia email venga realmente letta e possa essere spunto di riflessione.
I dubbi che oggi tutti i maturandi e i professori si pongono riguardano proprio l'Esame di Stato previsto per l'anno prossimo.
Ormai il primo quadrimestre finirà a distanza e, nonostante la didattica a distanza fosse già stata utilizzata in precedenza, non sono mancati problemi di vario tipo: connessione debole per i professori e gli alunni, uso di piattaforme instabili, impossibilità dello svolgimento di compiti scritti (in particolare di matematica e fisica), ecc.
Svolgere un esame di stato dopo un periodo così destabilizzante sarebbe un'ingiustizia nei confronti di tutti gli studenti che durante il corso degli anni si sono impegnati al massimo.
Un giudizio negativo all'esame, infatti, rischierebbe di rovinare un percorso di 5 anni fatto magari di bei voti.
Consideriamo anche che gli studenti che si diplomeranno quest'anno sono gli stessi studenti che hanno fatto non uno ma ben due anni a distanza!
Molti professori, proprio in vista dell'esame di stato, hanno tralasciato parte del programma del 4° anno rinunciando a una spiegazione dettagliata per una più approssimativa.
La Francia ha già annullato l'esame di maturità stabilendo che saranno presi in considerazione i giudizi effettuati durante l'anno.
Una scelta giustissima e che dovrebbe essere presa come esempio anche dall'Italia. Chi meglio conosce gli studenti se non i professori che li hanno seguiti per 5 anni?
Annullare l'esame non significa favorire l'ignoranza, bensì evitare una "corsa contro il tempo". Togliere questa pressione ai professori e agli alunni consentirebbe di svolgere l'ultimo anno in piena tranquillità dedicandosi ad uno studio più fattivo e culturalmente valido e non unicamente finalizzato a superare un esame-farsa.
Ringrazio per l'attenzione e porgo
Distinti Saluti
Andrea