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A due settimane dall’apertura delle scuole in Abruzzo già diverse classi in quarantena

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Sono complessivamente 4607 i casi positivi al Covid 19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza. Il bilancio dei pazienti deceduti sale a 482, l'ultima vittima, come dichiarato dalla ASL, è una donna di 97 anni di Cepagatti.

I Sindaci dei vari Comuni si stanno impegnando al massimo, sempre nel rispetto della privacy, ad informare i cittadini sui numeri COVID19, un lavoro delicato che porta spesso a inutili polemiche sulle varie pagine Facebook da parte di utenti che vorrebbero addirittura la divulgazione di dati personali, cosa assolutamente impossibile da fare, soprattutto negli ultimi giorni dove cresce il numero di minori affetti dal virus.

Infatti, a pochi giorni dalla riapertura delle scuole, avvenuta il 24 Settembre, aumentano le classi di studenti in quarantena. In particolare, sono risultati positivi un bambino di 4 anni di Francavilla al Mare (Chieti), iscritto in un asilo privato paritario del capoluogo adriatico e un altro che frequenta la seconda elementare a Scafa (Pescara). Inoltre ce una classe in quarantena a Vasto (Ch) del Liceo artistico Pantini-Pudente, dopo che una ragazza è rimasta infettata; ne sono due, una quarta e una quinta, a Castel di Sangro (Aq), dell'Istituto professionale statale per l’Industria e l’Artigianato, dove è risultato positivo un professore; ce n'è una ad Avezzano, al Liceo classico "Torlonia", dopo che il virus ha colpito una ragazza.

Si sono aggiunti nella giornata di ieri, un asilo nido a Torre de' Passeri (Pe) e una sezione della scuola dell'infanzia "Grimm" nella frazione Civitatomassa di Scoppito (Aq). Quarantena scattata anche per un gruppo di studenti dell'istituto "Galiani- De Sterlich" di Chieti, dove sempre nella giornata di ieri, c'è stata la sanificazione di aule, laboratori e spazi comuni. Un allievo del secondo anno è stato colpito dal virus e tutta la classe è finita in isolamento. Ancora nella giornata di ieri è scattata la quarantena anche per una classe del Nautico di Ortona, dove invece è risultato positivo un allievo del primo anno. Stessa sorte toccherà ad una delle classi di un Istituto Comprensivo in provincia di Pescara, che sarà posta in quarantena preventiva dopo che, nella giornata di ieri, è risultato positivo un bambino di 10 anni. Lo comunica l'ufficio stampa della Asl Lanciano-Vasto-Chieti.

Per tutti sono scattate le misure previste dai protocolli di gestione dei casi di Covid19 negli istituti scolastici e messi in quarantena i compagni delle classi interessate. Saranno in isolamento fiduciario per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto. Per gli insegnanti, invece, è prevista l’esecuzione del tampone e in caso di esito negativo il rientro in aula. Un gran lavoro, dunque, per il Dipartimento Prevenzione della Asl e in particolare per i referenti Covid Scuole, impegnati in queste ore nella ricostruzione della catena dei contatti avuti dai ragazzi risultati positivi al test, la cui vita di relazione, come normalmente accade, abbraccia ambiti diversi, dentro e fuori la scuola.

Ma c’è un altro tema che rende complicata in queste ore la vita dei dirigenti scolastici da una parte e medici di medicina generale e pediatri dall’altra, e riguarda il rientro a scuola di alunni e operatori assenti per Covid19, sospetto o confermato. A fare chiarezza ci ha pensato l’Ordine dei Medici della Provincia di Chieti, che ha  stilato un documento, a firma del presidente Ezio Casale, inviato alle categorie professionali interessate e ai dirigenti scolastici, nel quale vengono richiamate procedure e percorsi per la gestione dei casi di infezione o sospetti tali a scuola, e puntualizzato l’aspetto delle certificazioni.

Più semplice il percorso delle persone risultate positive al test, che potranno tornare al proprio posto con l’attestazione di guarigione rilasciata dopo l’esito negativo di due tamponi eseguiti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Per quanti, invece, risulti negativo il test effettuato per sintomi di sospetto Covid19, il percorso sarà valutato da medici e pediatri, che comunque ne disporranno la permanenza nel proprio domicilio fino a completa guarigione clinica, da attestare poi ufficialmente in vista del rientro a scuola, specificando che è stato seguito il percorso diagnostico e terapeutico di prevenzione del virus previsto dai documenti regionali e nazionali.

Nel caso in cui uno studente sia stato in cura per una patologia come traumi, allergie, ferite e simili non riconducibili al Covid19 e in assenza di sintomi che facciano sospettare un contagio, va rilasciata da parte di medici di medicina generale e pediatri una certificazione di riammissione a scuola solo dopo un’assenza minima di 4 giorni per le scuole dell’infanzia, e di 6 giorni per tutte le altre scuole.

Precisate anche altre situazioni, come l’attestazione della condizione di fragilità, che non è di competenza del medico di medicina generale o del pediatra, ma compito delle Commissioni Medico Legali Inps, Inail e Asl, sia che si tratti di un operatore scolastico che di un alunno. Allo stesso modo non lo è la certificazione dell’assenza dal lavoro di genitori di un alunno minore messo in quarantena perché contatto stretto di un compagno di classe o insegnante Covid positivo. In tale situazione, infatti, si può far ricorso al lavoro agile per tutta la durata della quarantena, oppure alla richiesta di congedo straordinario.

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