Come ogni anno, all'interno della Settimana Europea della Mobilità (SEM), la European Mobility Week, FIAB Pescarabici conta le bici in transito in alcuni caselli ciclistici urbani. Un dato su tutti: 3.219. E' il numero di biciclette intercettato questa mattina dalle 7,30 alle 9,30 da 9 volontarie e 8 volontari che si sono alternati in 15 caselli ciclistici: il secondo miglior risultato di 10 anni di monitoraggio.
Non vogliamo essere ecumenici né appropriarci di una presunta volontà collettiva dell'intera città , ma il conteggio di oggi ci consente di fare alcune osservazioni molto chiare. Soprattutto per una ragione: diversamente da tutti gli altri anni, questa volta le scuole erano chiuse e magari c'è ancora chi lavora in smart working. Altrimenti il numero di bici intercettate sarebbe stato maggiore.
La città ha voglia di muoversi in bici? Sicuramente si; ma con altrettanta certezza possiamo affermare che lo fa già e vuole farlo sempre di più. Ce lo dice soprattutto il dato storico che mostra una curva crescente: scesa dopo una certa euforia fino al 2015, anno dopo anno è tornata su fino al dato di oggi.
Non abbiamo mai voluto dare scientificità al rilevamento (siamo volontari e quindi ci aspettiamo che lo facciano altri), ma crediamo che questi ultimi 5 anni stiano a dimostrare un chiaro trend in crescita.
In questa fascia oraria sono sempre gli uomini (60%) che si muovono di più delle donne (40%), ma non è detto che in altri momenti della giornata sia lo stesso. Abbiamo la sensazione, nel complesso, che l'uso della bici si sia diluito nel territorio e che non sia più concentrato in alcune zone. Infatti alcune postazioni pilota vedono un minor numero di transiti, mentre aumentano le altre, segno che la bici viene più diffusamente utilizzata su un territorio più ampio.
Le opportunità che vengono dalle nuove normative, e citiamo le più importanti: le corsie ciclabili promiscue, le case avanzate, le strade ciclabili urbane, le strade scolastiche e il doppio senso ciclabile (non contromano!), potrebbero aprire fronti impensabili fino a qualche mese fa, in grado di cambiare completamente il modo di interpretare, organizzare e vivere la città . Lo chiediamo da sempre, e questa amministrazione si sta certamente aprendo, seppur troppo lentamente, ai nuovi scenari. Tra le varie zavorre rammentiamo con molta amarezza il mancato rispetto della norma che obbliga i proprietari di strade (il comune nella fattispecie) a realizzare tracciati ciclabili in occasione di lavori stradali straordinari (art. 10 L. 366/98, colpevolmente e gravemente disatteso). Ma anche una mancanza di manutenzione ordinaria, come ci hanno segnalato proprio stamattina diverse cicliste, e in ultimo una non più accettabile sottomissione della mobilità ciclistica al parcheggio auto, che riteniamo ad oggi essere il peggior modo di utilizzare uno spazio pubblico, a scapito di migliori usi, caso mai di verde e di intrattenimento sociale. Ma anche per qualche stallo in più per bici, che non sarebbe male.