Sono 30 i detenuti condannati che stanno scontando la pena con affidamento in prova ai Servizi sociali e che a partire da oggi verranno coinvolti in un progetto culturale teso alla conoscenza dell’ambiente in cui viviamo e di quel patrimonio che appartiene alla collettività.
Tre tappe in cui i detenuti, accompagnati anche dalle proprie famiglie, effettueranno visite guidate presso l’Aurum, nell’antica piazzaforte o nella chiesa della Madonna del Carmine, all’interno della Questura, o anche nei palazzi delle Istituzioni, come la Prefettura e il Comune, per riscoprire la propria appartenenza al territorio per il recupero della propria dignità di cittadini.
E’ questo il progetto ‘Liberi di Ri-uscire – percorsi alla riscoperta della città’ che prenderà il via oggi e proseguirà ancora il 16 e 23 novembre: tre giornate confezionate grazie alla collaborazione del Comune di Pescara, Aurum, Archivio di Stato e l’Ufficio Esecuzione penale esterna dell’amministrazione penitenziaria.
“Il progetto ‘Liberi di Ri-uscire’ – ha spiegato Mariantonietta Cerbo, direttrice dell’Ufficio Esecuzione penale esterna dell’amministrazione penitenziaria – è destinato a persone condannate che stanno però scontando la pena fuori dalle mura carcerarie con modalità alternative alla detenzione. Con l’Aurum e con l’Archivio di Stato abbiamo quindi pensato e predisposto un percorso per la riscoperta dei luoghi più significativi della città per favorire la conoscenza dell’ambiente e promuovere una nuova e diversa sensibilità verso il territorio tra le persone che si sono viste comminare una condanna sino a 3 anni, ma con una seconda chance, ossia la possibilità di scontare la propria pena fuori dalle mura di un penitenziario, quindi con l’affidamento ai servizi sociali, la detenzione domiciliare o la semilibertà. Per il nostro progetto abbiamo pensato di coinvolgere per ora solo gli utenti che sono in affidamento-prova ai servizi sociali, vogliamo che il loro periodo di recupero e di reinserimento sociale preveda anche un percorso di avvicinamento alla cultura per sensibilizzarli, per dare loro uno strumento che permetta loro di approfondire le proprie problematiche interiori e promuovere una rinascita che dev’essere vera, autentica, profonda, ossia non solo un fatto formale per poi tornare alla propria vita abituale non appena si è conclusa la detenzione. Noi siamo convinti che la cultura aiuti la gente a cambiare e a guardare la vita sotto un’altra prospettiva, imparando a riconoscere il valore della propria città, dell’appartenenza a un territorio. Per ora abbiamo predisposto tre giornate, tre incontri della durata di due ore ciascuna, dalle 10 alle 12”.
“L’Archivio di Stato – ha detto il Direttore Antonello De Berardinis – ha aderito all’iniziativa riproponendo il percorso strutturato in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio del 2012, per contribuire al recupero umano delle persone in esecuzione penale esterna. Per l’occasione mettiamo a disposizione il materiale custodito nell’Archivio di Stato per ripercorrere i momenti salienti della storia dell’Aurum e dell’antico insediamento di Pescara”.