Stamattina 16 luglio il Consiglio Comunale di Pescara avrebbe dovuto votare la delibera per avviare il progetto di riqualificazione dell’ex area di risulta, ma il tutto è stato rimandato a lunedì 20 luglio.
Grande è stato il disappunto da parte di tutti nel dover constatare che il progetto è uguale a quello presentato dall’Ex Amministrazione Alessandrini e per il quale grandi battaglie furono fatte per evitare che fosse approvato e cantierato.
Ad avversare il progetto anche l’attuale sindaco e Carlo Masci e il presidente del Consiglio Marcello Antonelli e tanti cittadini di ogni categoria che hanno voluto stilare una lettera aperta per manifestare il loro disappunto.
Lettera aperta dei cittadini che hanno firmato e presentato le osservazioni al progetto di riqualificazione dell’area di risulta (ex Stazione ferroviaria).
Il 7 febbraio 2019, furono presentate al protocollo del Comune di Pescara, circa 4500 osservazioni sul progetto di riqualificazione dell'are di risulta (ex stazione ferroviaria)
Le osservazioni fatte da cittadini, commercianti e loro dipendenti, operatori del turismo e dei servizi e da professionisti, erano relative alla destinazione progettuale dell’area di risulta a: parcheggio in silos, costruzione di immobili per la residenza e il terziario (uffici e negozi), locali per lo svago e box privati per automobili (che potevano essere venduti direttamente dall’appaltatore) e la gestione totale dei parcheggi.
Tutte queste edificazioni e aree di svago, sarebbero state ad uso dall’appaltatore vincitore della gara e unico gestore di ogni spazio chiuso ed aperto comprendendo con essi anche i parcheggi della città nella parte centrale nel cosiddetto Centro Commerciale Naturale.
Il progetto fu ampiamente avversato da tutti i Consiglieri dalla minoranza dell’ex Governo della città che ora, diretti dal Sindaco, formano la nuova consiliatura e si apprestano ad approvarlo, anche se con pur minime probabili differenze, dando in mano ai privati, per 20 anni, un bene pubblico di grande rilevanza ed importanza per l’intera città.
Le osservazioni, presentate dai cittadini, vertevano sulla necessità di variare il progetto con modifiche relative a: riduzione delle opere da costruire con eliminazione della strada sotterranea, eccessivamente costosa; eliminazione delle due palazzine di 25 mt di altezza destinate alla vendita o locazione a solo vantaggio dell’appaltatore; aggiornamento al ribasso del costo del parcheggio diurno e notturno, anche questo gestito dall’appaltatore.
La contrarietà e la delusione dei cittadini, verso la presente Amministrazione è enorme, anche alla luce di quanto presentato e detto nel Consiglio Comunale del 16 luglio, che di fatto lascia immutato il progetto.
L’area, se pur costruita da appaltatori privati, deve rimanere un bene pubblico, usufruibile liberamente da tutti, con la gestione da parte dell’Ente pubblico che dovrà rimanere unico proprietario.
I cittadini, dunque, ancora una volta non vengono ascoltati e rimangono fortemente delusi da un’Amministrazione che ripete quello che già ha fatto la precedente, da loro stessi condannata e avversata con forza e rabbia, definendo l’opera presentata: “Un progetto che avrebbe ucciso la città di Pescara”.