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A Montesilvano: tamerici salmastre e arse

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Associazioni di quartiere, e ambientaliste, insieme a cittadini,denunciano l’ennesima furia distruttrice del Comune di Montesilvano a danno del verde urbano, effettuato senza alcun avviso agli abitanti, sulle tamerici e siepidel lungomare, senza azioni di partecipazione e politiche condivise sul verde pubblico, ancor più gravi perché operate sulla preziosa riviera.

Ricordiamo che l’art.10 del Regolamento del Verde del comune (approvato il 15-12-2012)prescrive che gli abbattimenti di alberi devono essere documentati e giustificatie che gli alberi abbattuti devono essere sostituiti con nuovi alberi. Al punto 11 il Regolamento proibisce espressamente le capitozzature o tagli di rami con diametro maggiore di 10 cm.

In sintesi il Comune si dà le regole, ma poi è il primo a non rispettarle e a non controllarne l’applicazione da parte delle ditte appaltanti.

Di fronte a un allarme globale ambientale e sanitario, l'amministrazione comunale di Montesilvano decide di radere al suolo siepi e tamerici del lungomare.È inaudito permettersi di ignorare il disastro ambientale e climatico e tutte le devastanti conseguenze anche sulla salute pubblica, non ultima l'epidemia Covid-19, ritenuta dall' OMS causata anche da un'imperterrita aggressione umana all'ambiente, dalla riduzione delle capacità immunitarie delle persone derivante da ambienti inquinati e poco salubri.

Citiamo Marcel Proust: “Vidi gli alberi allontanarsi agitando le braccia disperate, e sembravano dirmi: quel che non apprendi oggi da noi, non lo saprai mai. Se ci lasci ricadere in fondo a questa via da dove cercavamo di issarci fino a te, tutta una parte di te stesso che ti portavamo cadrà per sempre nel nulla".

Ricerche scientifiche riportano che un solo albero adulto maturo, come le tamerici del lungomare di Montesilvano, produce ossigeno per 20 persone, ovviamente un albero con la chioma.

Proponiamo:

  • un piano del Verde, con finanziamenti adeguati ad una città turistica da 55 mila abitanti e oltre 4 mila posti letto alberghieri;
  • di fare ad esempio come Milano e altre città che hanno deciso, per combattere i problemi del clima di piantare un nuovo albero per ogni abitante. Se 55 mila sono troppi. Dica subito il sindaco quanti nuovi alberi s’impegna a piantare ogni anno. Mettendolo su carta, in un piano del verde,e discutendone con abitanti e operatori economici;
  • creare una squadra di giardinieri con vivaio nella sua pianta organica, Una città come la nostra non può andare avanti con appalti alle imprese con carrello elevatore e motosega.
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