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Lo stress nelle forze dell'ordine e la sindrome da burnout

Il numero di episodi riconducibili al disagio psicologico degli agenti segnalano un immediato bisogno di interventi di tutela

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Sono numerosi i gesti estremi compiuti da esponenti delle forze dell'ordine negli ultimi anni. Una delle ultime notizie giunge proprio da Pescara, dove un carabiniere si è tolto la vita mentre si trovava nella sede del comando del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di via Venezia.
Gli agenti di pubblica sicurezza svolgono un mestiere che comporta una notevole esposizione a situazioni fortemente stressanti. L'esposizione ad eventi traumatici, a situazioni problematiche, alla violenza e sofferenza, sono tutti fattori di stress.
Tra i vari settori di servizio, gli operatori a cui è richiesto di intervenire in prima battuta, in contesti ad alto rischio, negli accertamenti di reato o nei casi di violenza, ad esempio, risultano essere maggiormente vulnerabili allo stress. Sarebbe dunque opportuno fornire un supporto solerte all'agente esposto ad eventi critici, al fine di un ottimale rientro in servizio.
Le conseguenze psicologiche dell'esposizione a situazioni traumatiche possono anche protrarsi per lungo tempo, sotto forma di ansia, depressione, senso di colpa, pensieri intrusivi, disturbi del sonno, rabbia, esaurimento psicofisico ed altro. 
La sindrome da burnout Ã¨ caratterizzata da uno stato di esaurimento psicofisico ed è caratteristica delle professioni di aiuto e di assitenza, così come delle professioni caratterizzate da una intensa componente interpersonale. In una ricerca pubblicata nel 1999 da Kop e colleghi su un campione molto ampio di agenti di polizia alcune dimensioni tipiche del burnout risultano fortemente correlate a un diminuito senso di benessere e ad un accresciuto atteggiamento cinico verso i cittadini e verso il proprio ruolo.
Secondo Mayhew (2001) il burnout può avere molte conseguenze negative nella vita di un poliziotto, quali dimissioni, depressione, divorzio e anche suicidio. Inoltre, tutte queste conseguenze sono tra loro correlate, per cui la presenza di un disturbo può aumentare il rischio che se ne manifestino altri. In particolare Il suicidio di un poliziotto può avere conseguenze pesanti dal punto di vista psicologico nei colleghi e nei superiori che lo conoscevano.
Sarebbe importante per la salute di questa categoria di lavoratori riuscire a garantire un adeguato supporto psicologico, che potrebbe avere la semplice forma di una convenzione e che non prevederebbe assunzioni extra, tra operatori delle forze dell'ordine e professioni di aiuto, in particolare psicologi e psicoterapeuti. Altri metodi sono lasciati all'iniziativa dei distretti, come ad esempio la formazione di gruppi di pari finalizzata all'auto-aiuto tra agenti.

Dott. Davide Farrace
Psicologo – Psicoterapeuta a Pescara
www.studiofarrace.it

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