Quando è stato scritto sul cosiddetto regionalismo differenziato circa 3 settimane fa, la situazione politica era grave e confusa. Oggi è grave e molto confusa. La "crisi di governo", subentrata la scorsa settimana ed in itinere, ha certamente prodotto un effetto immediato: un rallentamento sicuro – nel clima da campagna elettorale e poi, se inauspicabilmente vi si dovesse arrivare, nella fase del voto e della formazione del governo – di quella clamorosa aggressione all’unità statale, al principio di uguaglianza e ai diritti dei lavoratori che è l’autonomia differenziata. Ma creerebbe, se le condizioni politiche non dovessero mutare, il rafforzamento di quelle pulsioni trasversali – ma precipuamente leghiste – che hanno portato agli ultimi, drammatici atti sul tema del regionalismo differenziato.
Le parole del Ministro dell’interno, di intonazione revanscista autoritaria, sono gravemente eversive della democrazia costituzionale. Le forze che si sono aggregate rifiutando qualsiasi regionalismo differenziato, riconoscendosi nelle conquiste della Costituzione repubblicana e antifascista, hanno oggi il comune obiettivo di difendere l’unità della Repubblica, sostenere a democrazia e battersi contro ogni ipotesi di separatismo.
È per questo che, dopo l'Assemblea nazionale del del 7 Luglio, viene proposta una visione di prospettiva: rafforziamo il grande lavoro che abbiamo realizzato durante l’estate; moltiplichiamo i comitati locali; adoperiamoci infaticabilmente affinché l’informazione e la formazione sui temi dell’autonomia differenziata crescano e si diffondano; tutto ciò, considerando anche la recente bozza di intesa della Regione Piemonte, elaborata sulla falsariga di quella del Veneto e che inizia l'analogo percorso intrapreso anche da Lombardia ed Emilia Romagna: una pretesa aggressiva ed intransigente di autarchia normativa e di declinazione di diritti sociali e civili autonomi da parte degli organi regionali.
La campagna elettorale che verrà – se verrà – non deve distoglierci dall’impegno che ci siamo assunti, che è esso stesso una campagna contro le forze eversive, razziste, secessioniste di questo Paese. Per questo, comunque andranno le cose, chiediamo a tutte/i il massimo impegno per:
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Diffondere l’Appello e chiedere adesione di quanti più soggetti rappresentanti forze democratiche, allargando così la compagine di chi rifiuta ogni autonomia differenziata;
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Continuare nell’opera di costituzione di Comitati locali, organizzando iniziative, non stancandoci di spiegare la costanza delle nostre ragioni;
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Cominciare appena possibile a produrre materiale agile per la diffusione delle nostre istanze;
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Impegnarci tutte/i per la riuscita dell’Assemblea nazionale del 29 Settembre, che si terrà a Roma
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Costituire, entro Settembre 2019, a Pescara il Comitato locale per il ritiro di qualunque autonomia differenziata, promosso dall'Associazione Coalizione civica per Pescara
La lotta continua. Buon Ferragosto e buon lavoro a tutte/i
Il Comitato nazionale provvisorio per il ritiro di qualunque autonomia differenziata
Per il costituendo Comitato locale di Pescara
per il ritiro di qualunque autonomia differenziata,
referente: Prof. G. Dursi (3393314808)
email: liceomarconi-pe-us@libero.it
Per aderire:
Appello di alcuni sindacati scuola e del mondo dell’associazionismo contro l’autonomia differenziata del 15 Febbraio 2019
Per info ulteriori:
Comitato nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare “PER LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE”