La Italcementi ha confermato la volonta' di chiudere lo stabilimento di Scafa. E' quanto emerso nel corso dell'incontro con l'azienda avvenuto durante il coordinamento nazionale Italcementi, che ha visto riunite tutte le rappresentanze sindacali con i vertici dell'attivita'.
"E' stato annunciato", dice Gianni Panza della Feneal Uil, "che la cessazione dell'attivita' avverra' nel 2015 ma gia' a febbraio 2014 cessera' la produzione. In questo modo, l'azienda ritiene di mantenere in piedi l'accordo sottoscritto quest'anno sulla cassa integrazione guadagni, considerato che conferma la cassa integrazione, ma nei fatti non e' così".
La Italcementi non sembra disposta a tornare indietro, considerato che la decisione e' stata gia' presa dal consiglio di amministrazione e con la attuale situazione di mercato gli stabilimenti del centro Italia sarebbero addirittura eccedenti, come produzione, rispetto alla necessita' aziendale.
I sindacati hanno fissato un pacchetto di sedici ore di sciopero e per l'11 ottobre annunciano otto ore di sciopero con una manifestazione nazionale a Bergamo. A Scafa saranno promosse alcune iniziative di protesta, come il blocco della Tiburtina gia' attuato di recente.