Prima di andare in Regione, per il nuovo incarico di Consigliere, l’ex vice sindaco Antonio Blasioli e il sindaco Marco Alessandrini hanno inaugurato, accompagnati da ignari, festosi ed ingenui bambini, della scuola elementare di via Milano, nella mattinata del 23 febbraio 2019, Via Tieste.
Bambini festosi per inaugurare che cosa? Una strada che aveva bisogno di lavori urgenti anzi urgentissimi che era dissestata, invivibile, sporca.
“Finalmente, hanno pensato i cittadini e gli utilizzatori del luogo, avremo una importante strada che serve una scuola sicura e bella”
Appunto sicura e bella ed in quanto tempo?
La strada doveva essere consegnata ad inizio anno scolastico, ma si sa i lavori stradali comportano la verifica del sottosuolo pieno di canalizzazioni: Acquedotto, Enel, telefono fogne dei palazzi e linee fognarie della strada, insomma tutte quelle cose che sono normalmente al di sotto ogni manto stradale in ogni città. Ma cose che vanno verificate prima dell’inizio dei lavori e non come una sorpresa di come quando si scarta un regalo. Un lavoro pubblico deve prevedere le “sorprese” e non accontentarsi di trovarle durante l’esecuzione dei lavori e che di conseguenza fanno slittare a tempo indeterminato la consegna di una strada di servizio importante.
Allora, poi, ad inaugurazione avvenuta e anzi anche prima che questa avvenisse le magagne sono venute tutte fuori. Non volendo considerare la qualità dei materiali usati ed il gusto di averli assemblati a dir poco in maniera eclettica, tante sono le buche, i pezzi rimasti incompiuti e non per ultime le aiuole vuote e quegli incomprensibili spazi vicini riempiti con terra e traversine che sono pericolosi ed inutili.
La cosa poi veramente fuori da ogni comprensione è l’aver inaugurato una strada senza nessuna destinazione. Piazza lineare, così è stata definita. Ma che cosa vuol dire?
La piazza ben si sa è uno spazio libero limitato da costruzioni dove confluiscono più strade.
Nella città la piazza ha una grande importanza, nel tempo, luogo di celebrazioni, area mercatale, simbolo di potere e di democrazia come l’agorà nella Grecia Antica.
Alcune volte anche adibite a soste di autoveicoli o a zona a circolazione pedonale.
Via Trieste non è nulla di tutto questo. Oggi è terra di nessuno, sporca, piena di autoveicoli che non trovando alcuna limitazione parcheggiano in due file su quelli che una volta erano i marciapiedi ed ora non sono nulla.
E allora come si può procedere a mostrare tanta allegria nell’inaugurare una strada, anzi una piazza lineare, dove tutto si può? Non bisogna nemmeno incolpare gli automobilisti che, avidi di parcheggio nelle zone centrali, non possono esser loro i regolatori di spazi vuoti, liberi senza indicazioni di alcun genere.
Facile è prendersela con gli automobilisti o con i genitori che accompagnano i figli a scuola, bisogna chiedere ad un’Amministrazione, a dir poco distratta da mega progetti che ritiene ben più importanti, che non riesce a dare una definizione vera ad una ex strada brutta non vivibile e sporca che è diventata una piazza lineare, brutta non finita e sporca e che, soprattutto, non dà certamente sicurezza ai più importanti utilizzatori: i bambini della scuola elementare.
Quindi strada, piazza lineare, come comunque la si voglia chiamare, anche sovvertendo le storiche definizioni urbanistiche, oggi Pescara ha un luogo ancora chiamato via Trieste che non risponde nemmeno al tanto decantato Centro Commerciale Naturale che tra i suoi obiettivi imprescindibili ha tre importanti funzioni: accessibilità, vivibilità e sicurezza.