Il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca commenta l'operato del Sindaco di Roma Virginia Raggi (M5S) relativamente alle recenti richieste di indirizzare i rifiuti capitolini in Abruzzo:
"È ormai chiaro che la Sindaca di Roma Capitale, Virginia Raggi, in due anni e mezzo di mandato, contrariamente a quanto sbandierato in campagna elettorale, non ha risolto il problema ormai strutturale della gestione dei rifiuti della nostra Capitale. Probabilmente non poteva, sicuramente non ci ha neanche timidamente provato. Chi oggi critica la Sindaca ne ha ben donde: lo stucchevole balletto sul rimpallo di competenze tra Comune e Regione ci lascia basiti. Sarà pure che normativamente la Regione abbia il ruolo principale sulla gestione dei rifiuti del Lazio e di Roma Capitale, ma se il Sindaco di una città ha un'emergenza da fronteggiare, competenze o meno, lotta in prima linea, alza il telefono e chiama le istituzioni che possono aiutare, cerca di portare a casa il risultato il prima possibile. Il ruolo del sindaco, volenti o nolenti, va spesso oltre le mere competenze di legge e rappresenta il primo reale interfaccia delle istituzioni con i cittadini. Altro che “E allora il PD?”!
Ciò detto, mi soffermo un momento sul tema della gestione dei rifiuti urbani. Ritengo, (non solo ma soprattutto) a tal proposito, che chi si impegna vada premiato, mentre chi non si impegna vada penalizzato. Mi spiego meglio. L’Abruzzo ha raggiunto in soli 4 anni una percentuale di raccolta differenziata pari al 62% (nel 2014 eravamo fermi al 46% circa), smaltisce correttamente i propri rifiuti e non ha criticità né emergenze da affrontare almeno per il prossimo quinquennio. Le realtà che hanno problemi - peggio ancora se strutturali - nella gestione dei rifiuti, e che per questo sono costrette a smaltire la propria spazzatura in altri territori, andrebbero penalizzate.
Lo scorso anno assistemmo ad un misero balletto delle cifre sul prezzo di conferimento dei rifiuti di Roma: in Piemonte o in Emilia Romagna, qualcuno disse nella Capitale, conferire rifiuti costava troppo perciò si pensò all'Abruzzo. Costava troppo? Ma deve costare ancora di più! E in Abruzzo costerà di più, così ci si rende conto che un problema strutturale non si risolve continuando a esportare rifiuti nei territori efficienti ma lavorando al meglio per rendere efficiente il proprio sistema.
Il "Decreto Galletti", da noi fortemente contrastato, è la legge che prevede la costruzione di nuovi inceneritori, disincentivando così i Comuni a essere più responsabili nello sviluppo della raccolta differenziata. Non funziona così! E’ bene che il "governo del cambiamento" metta al centro della propria agenda politica lo sviluppo dei territori mediante politiche di medio-lungo termine, che puntino alla qualità ambientale ed alla definitiva affermazione dell’economia circolare, come è stato fatto in Abruzzo: premialità a chi differenzia, nessun incentivo per chi non gestisce in modo ottimale i propri rifiuti.
La nostra Regione ne è stata capace e, soprattutto, lo ha fatto contando sulle proprie forze. E’ bene che anche altri inizino ad operare in tal direzione. A partire dall’amministrazione capitolina".