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PrimaDaNoi.it chiude i battenti

Il sincero rammarico per un addio che lascia l'amaro in bocca

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Per la libera informazione regionale, quella di oggi è una data davvero triste. Il “primo quotidiano on line d’Abruzzo”, come si definiva PrimaDaNoi.it, chiude i battenti, esattamente tredici anni dopo la sua nascita (26 settembre 2005).

Attraverso un laconico e triste comunicato, lo storico direttore Alessandro Biancardi ha reso partecipi tutti i lettori di questa decisione. Immediate le tante reazioni (alcune tardive e magari ipocrite?) indignate e di sconforto, che ne hanno accompagnato l’annuncio. Fortunatamente la maggior parte appaiono sincere e realmente addolorate: la guerra alla libertà di stampa e informazione rimane il peggiore e più infido, fra gli attacchi che il “potere” è in grado di mettere in atto contro chi lo mette in discussione.

Fra i primi a rammaricarsi, il consigliere comunale del M5S Massimiliano Di Pillo, che attraverso le pagine di PrimaDaNoi, negli ultimi anni ha spesso informato la cittadinanza pescarese circa le sue battaglie per la legalità: “ … la fine del giornalismo d’inchiesta abruzzese … sono sconcertato e quasi sconvolto …”, queste le sue prime impressioni, che si concludono con “ …, spero che da qualche parte possa rifiorire il seme dell’indipendenza, della correttezza e della serietà che da 13 anni germogliava quotidianamente in Abruzzo …”. A tal proposito, ricordiamo comunque a lui e a chiunque altro, che i nostri spazi sono e saranno sempre a disposizione della libera espressione.

Anche Marina Febo, consigliera comunale a Spoltore, non ha tardato a esprimere il proprio pensiero: “Chissà se questo evento ci aprirà gli occhi – riportiamo dalla sua pagina facebook – Questa è la fotografia della terra in cui viviamo, con poche persone che difendono davvero il Bene Comune e che sono costrette alla ritirata perché lasciate troppo sole sul fronte … Alessandro Biancardi è uno di loro. Popolo, dove sei?”.

Senza gli introiti della pubblicità, per qualsiasi testata diventa impossibile sopravvivere. Se poi alle scarse risorse economiche devi anche sommare il prezzo, anche psicologico, di dover pagare per difenderti dagli attacchi di chi si sente in diritto di puntare il dito contro la libera informazione, beh diventa davvero troppo oneroso proseguire. Ogni volta che un giornale, ma anche un semplice blog o una qualsiasi pagina d’informazione chiude, davvero tutti ne escono sconfitti e di questo, probabilmente, se ne dovrebbero rendere conto soprattutto i giornalisti che operano sotto l’influenza dei loro editori.

Anche da parte nostra è forte l’amarezza e il risentimento per questa chiusura. Non c’è concorrenza nella libera informazione ma solidarietà. Lo spazio del web è immenso e aperto a chiunque, nel bene e nel male, come ci ricorderebbe Umberto Eco, ma siamo profondamente convinti che fra l’averne poca o tanta, d’informazione, preferiamo di gran lunga la seconda. La speranza, pertanto, è che un giorno, speriamo non troppo lontano, PrimaDaNoi possa tornare a farsi sentire. Nel frattempo auguriamo le migliori fortune al direttore e a tutti i suoi collaboratori.

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