Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che è un ambiente sociale sfavorevole a determinare e molto spesso ad aumentare le condizioni di disabilità .
Invece, ancora una volta l’associazione si trova a dover denunciare un possibile atteggiamento superficiale di noncuranza dell’amministrazione comunale, di fronte alle esigenze di mobilità delle persone con disabilità .
Sì è appreso dagli organi di informazione infatti, che è imminente l’avvio di esecuzione del rifacimento della pavimentazione in alcune vie di “Pescara vecchia“ e che, come da progetto, le stesse verrebbero lastricate dai cosiddetti sanpietrini.
Ora non vi è chi non si renda conto che i sanpietrini, previsti come pavimentazione ESCLUSIVA, costituiscono una evidente e NUOVA barriera architettonica. il Decreto Ministeriale 236/89 e il DPR 503/96, hanno regolamentato chiaramente la materia, prescrivendo che tutte le aree e percorsi pedonali, pubblici o aperti al pubblico, non escluse le zone vincolate, debbano presentare superfici antisdrucciolevoli e andamento regolare, con modesti risalti o salti di quota (minori di 2 millimetri) e contenute fessurazioni tra un elemento e l’altro (minori di 5 millimetri).
Non è sufficiente dunque adoperarsi per l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti, ma è necessario combattere costantemente anche contro l’ignoranza che vuole la creazione di nuove barriere architettoniche!!
Laddove infatti tali notizie emanate dagli organi di stampa fossero vere, il progetto di riqualificazione di un’area della città violerebbe norme costituzionali e leggi nazionali a tutela delle persone con disabilità . Saremmo di fronte ad atti illegittimi ed illeciti!
Le barriere architettoniche e in genere tutti gli ostacoli all’esercizio delle attività e dei diritti costituzionalmente protetti devono essere rimossi; ancor più evidente è che non debbano essere creati!
Inoltre, i cubetti di porfido, pur nell’ipotesi di una perfetta posa in opera, risultano assai disagevoli non soltanto (e soprattutto) per le persone con disabilità costrette a spostarsi su sedia a ruote, ma anche per i bambini, per le mamme con il passeggini, per le persone anziane e, voluttuariamente, anche per le donne che usino i tacchi;
infine non si ha notizia che siano stati progettati elementi idonei a favorire la mobilità di cittadini non vedenti.
L’associazione Carrozzine Determinate si è pertanto esposta diffidando formalmente il Comune di Pescara dall’effettuare tali lavori di rifacimento di alcune vie della Pescara vecchia perseguendo il progetto così come illustrato dagli organi di stampa, in quanto illegittimo ed illecito! Si spera che l’amministrazione in questo caso voglia ascoltare le esigenze dei cittadini prima di spenderne i loro soldi e che voglia creare un’opera di abbellimento della città davvero a vantaggio di tutti!
In caso contrario l’associazione Carrozzine Determinate è pronta ad agire in tutte le sedi necessarie per evitare l’ennesima lesione dei diritti umani!