Trasformare un edificio destinato a parcheggi privati in un centro commerciale di 1.200 metri quadrati, nel cuore della città .
Questo il progetto racchiuso all'interno della delibera di accoglimento della richiesta di cambio d'uso che la società "International Real Estate Society s.r.l." ha presentato al Comune di Pescara, ottenendo tutti i pareri tecnici favorevoli. In sede di commissione è bastato un rilievo mosso dalla consigliera M5s Erika Alessandrini circa il mancato rispetto della normativa regionale sul commercio, per far naufragare l'atto che mancava proprio di un requisito essenziale di legittimità .
La legge regionale 11/2008 - commenta la Alessandrini - definisce chiaramente quali sono le caratteristiche che un edificio deve avere, per poter essere trasformato in un centro commerciale e, in questo caso specifico, manca un presupposto fondamentale, ovvero il rapporto tra la dimensione del centro commerciale ed il lotto su cui sorge. In sostanza per l'edificio di via Bologna, che occupa la quasi totalità del lotto, si rende impossibile il cambio d'uso, che è consentito solo quando la superficie coperta sia, al massimo, il 40% del lotto.
Un'area, che è situata accanto all'attuale parcheggio dell'ex Inps, con una lunga storia alle spalle, che in fase di variante al PRG, diversi anni fa, il Consiglio comunale ha trasformato da parcheggio pubblico in parcheggio privato. L'area, appartenente ad una delle società del gruppo del noto imprenditore Gianni Paglione, è stata rilevata dopo il fallimento di quest'ultimo, dal gruppo Real Estate probabilmente proprio con l'intento di trasformarlo in un nuovo centro commerciale nel centro della città . Una volontà condivisa dal PD locale che stava portando in Consiglio comunale la delibera per l'accoglimento della proposta.
Il M5s, nella cecità generale di tecnici e politici, è stata l'unica forza politica a tenere gli occhi aperti e ad analizzare, con competenza e spirito critico, il progetto in questione. - conclude la Alessandrini - Il Consiglio stava per commettere un grosso errore che sarebbe costato caro alla città in termini di vivibilità , ed al Comune qualora l'atto fosse stato impugnato, dopo l'approvazione, con soldi spesi per cause ed eventuali risarcimento del danno. Avere il piacere, ancora una volta, di far rispettare la legge non ha prezzo. Ci auguriamo infine che la maggioranza di centrosinistra possa spendersi di più a favore del piccolo commercio e non della proliferazione dei centri commerciali che creano una competizione insostenibile ed uccidono le tante realtà locali che vanno invece tutelate e sostenute.