Evitare il taglio o addirittura l'eliminazione di pensione d'invalidità, assegno di accompagnamento, assistenza domiciliare, trasporto. E di tutti gli altri servizi sociali. Per questo, oggi, le associazioni promotrici della manifestazione “Funerali alla disabilità” tenutasi lo scorso trentuno agosto a Pescara, hanno consegnato alla quinta commissione consiliare della Regione Abruzzo proposte per gli emendamenti al decreto legge che prevede appunto la drastica riduzione dei servizi.
Così Simona Petaccia, presidente dell’associazione Diritti diretti Onlus: “Costituzione del fondo regionale per la non autosufficienza e introduzione di una legge sulla vita indipendente. Sono questi gli impegni che, assieme a Camillo Gelsumini (Disability manager e presidente Unione italiana lotta alla distrofia muscolare di Chieti e Pescara), Claudio Ferrante (Disability Manager e presidente dell'associazione Carrozzine determinate abruzzo), Nicolino Di Domenica (responsabile movimento Vita indipendente Abruzzo e vice presidente Associazione italiana assistenza agli spastici Onlus, sezione di Lanciano), ho chiesto in un documento condiviso che loro hanno consegnato stamattina durante una seduta straordinaria della commissione 'Affari sociali e tutela della salute' svoltasi presso il palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila”.
La commissione si è riunita per analizzare i “fitti tagli al sociale previsti dalla manovra finanziaria - aggiunge Simona Petaccia - che ucciderebbero pensione d’invalidità, assegno di accompagnamento, assistenza domiciliare, trasporto e altri servizi fondamentali”.
“È stato un primo grande risultato ottenuto dalla manifestazione di agosto - così ancora il presidente dell'associazione Diritti diretti - che ha visto una grande partecipazione di pubblico e di cariche istituzionali bipartisan, dell'Italia della disabilità e tutto il suo 'indotto' come assistenti, fisioterapisti, fornitori di ausili e servizi”.
“A rischio - conclude Simona Petaccia - c’è lo smantellamento dello Stato sociale se la legge delega non prevederà correttivi a quei criteri che potrebbero limitare, o addirittura eliminare, le invalidità civili e le indennità di accompagnamento”.