L'esondazione del fiume Pescara ci ricorda che una politica vergognosa bipartisan della Regione Abruzzo e degli amministratori comunali chietini ha consentito di realizzare in zona di esondazione un mega-centro commerciale come Megalò.
Invece di smantellare quello scempio continuano ad andare avanti procedimenti autorizzativi relativi agli altri lotti presso la Regione Abruzzo.
Altre aree si preparano a ospitare i progetti che avevo soprannominato Megalò 2 e Megalò 3 (quest'ultimo si è per ora fermato grazie all'intervento della magistratura).
Il colmo dei colmi è che la Regione prima consente di costruire dove non si dovrebbe e poi decide di spendere 54 milioni di euro di denaro pubblico per realizzare vasche "anti-esondazione". Insomma siamo all'apoteosi della presa in giro dei cittadini.
Il saccheggio a fini speculativi del nostro territorio fa più danni della neve e della pioggia.
Si tratta di veri e propri crimini che producono danni irreparabili. Non ha importanza se a motivarli siano mazzette, possibilità di gestire assunzioni, ignoranza o una idea obsoleta di "sviluppo".
Il dato di fatto è che si tratta di scelte che vanno contro l'interesse collettivo e il buon senso.
Invitiamo la Regione Abruzzo a smetterla con queste scelte e a bloccare ogni progetto di nuovo intervento.
Anche l'amministrazione di Pescara dovrebbe svegliarsi dal torpore e assumere iniziative concrete. Ricordo che nella precedente consigliatura feci approvare una mozione con cui il Comune si impegnava a contrastare questi progetti e a nome dell'intera amministrazione intervenni presso il comitato VIA regionale.