«Vogliamo ridurre al minimo la presenza di profughi sul territorio di Montesilvano, ripristinando la sicurezza dei nostri concittadini e tutelando l'immagine turistica della città . Per farlo siamo pronti a chiudere i CAS, i due centri di prima accoglienza presso gli hotel Ariminum ed Excelsior».
A dirlo è il sindaco Francesco Maragno che specifica: «Nel corso dell'ultima seduta di Giunta abbiamo deliberato l'adesione al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Aderire al sistema dello SPRAR, ossia la rete di centri di seconda accoglienza, ci permetterà di chiudere i centri di prima accoglienza, e ridurre quindi significativamente il numero dei profughi sul nostro territorio, portandolo ad un massimo di 135 persone, ossia meno della metà delle attuali presenze accolte nei due centri. A ciò si aggiunge - dice ancora il sindaco - che lo SPRAR rappresenta un modello di accoglienza diffuso su tutto il territorio comunale, dunque molto più adatto alle esigenze della città , evitando quelle pericolose concentrazioni che ad oggi spesso rendono molto difficile il percorso di integrazione dei profughi, oltre a dare luogo a problemi legati alla sicurezza».
Con la delibera si stabilisce dunque l'adesione allo SPRAR, mediante la presentazione di una proposta progettuale che coinvolgerà al massimo 135 richiedenti asilo e/o rifugiati per il triennio 2017/2019, secondo quanto previsto dal decreto del Ministero dell'Interno del 10 agosto 2016. Il Comune e l'Azienda Sociale assumeranno il ruolo di capofila, in co-progettazione con il terzo settore di un progetto che verrà presentato a valere del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. Il Comune emanerà inoltre apposti avvisi pubblici per individuare gli immobili e i partner progettuali. Lo SPRAR andrebbe di fatto a sostituire gli attuali centri di prima accoglienza, aperti presso l'hotel Ariminum ed Excelsior, che per legge non possono essere allestiti sullo stesso territorio. «Le sedi che andranno a costituire questa rete diffusa - dice ancora il sindaco - non potranno essere strutture alberghiere della città o immobili in zone particolarmente turistiche e commerciali, al fine di tutelare i principali settori di sviluppo della nostra Montesilvano.
"Verranno inoltre privilegiati immobili confiscati alla criminalità organizzata e assegnati al nostro Ente. L'obiettivo – conclude il sindaco - è quello di ridurre il numero dei profughi, coniugare le esigenze dei cittadini, garantendo loro la sicurezza necessaria, assecondando la vocazione turistica della città e al tempo stesso accogliendo nel modo giusto queste persone costrette a fuggire da drammi e da un passato fatto di disperazione».