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La storia di Cetteo, il primo vescovo e patrono di Pescara diventa uno spettacolo teatrale

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Si svolgerà giovedì 15 dicembre dalle 21 in poi presso il cime teatro Circus visioni la prima teatrale di Cetteo, spettacolo scritto e diretto dalla regista Franca Arborea e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio Comunale. La drammatizzazione della vicenda terrena, tutta pescarese, del vescovo Cetteo sotto il dominio longobardo del VI secolo è stata presentata in conferenza stampa stamane, in presenza della regista e degli attori della Compagnia Teatrale "Gli Amici della Saletta" che insieme ad altri gruppi di teatro vernacolare saranno i personaggi della storia.

"La Presidenza del Consiglio Comunale si occupa di riscoprire la storia e le tradizioni della città – esordisce il presidente Antonio Blasioli- Lo abbiamo fatto un po' in tutti i modi possibili, agevolando eventi e manifestazioni che avessero questa importante finalità nel proprio orizzonte. Mancava uno spettacolo teatrale dedicato ad una figura come quella di San Cetteo, che capita a pochi giorni dalla presentazione della prima guida turistica e storica dedicata alla cattedrale di San Cetteo e al Patrono, che sono stati anche un modo anche per tenere alta l'attenzione sulla storia di questo personaggio che non tutti conoscono. La vita di Cetteo è legata ad una passio leggendaria: dalla Dalmazia viene accolto nella chiesa principale della città ed è talmente benvoluto che ne diventa vescovo. La sua storia è interessante anche per capire come si viveva a Pescara, quali usi, costumi e personaggi animavano la città nell'epoca longobarda e sarà una scoperta, affidata alle ricerche e al lavoro anche linguistico che la regista Franca Arborea ha fatto nel metterlo in scena".

 

"Una storia davvero intensa – dice Franca Arborea â€“ Cetteo grazie ad una bolla di Gregorio Magno e con la mediazione di Teodolinda, regina dei Longobardi, divenne capo dell'esercito che li respinse dai nostri territori. La presenza di Cetteo e la sua morte ingiusta influirono sulla città e sulla sua vita. L'idea che muove l'opera teatrale Cetteo è quella di fare un recupero delle radici delle nostre memorie, per parlare del popolo di Pescara prima che la città si chiamasse così, quando, ancora Aternum, viveva del fiume, che era spartiacque virtuale fra i ducati longobardi di Spoleto e Benevento. La sua storia si colloca all'epoca del declino dell'impero romano d'Occidente, è interessante per capire come viveva il popolo, di cosa viveva e anche come venivano trattate le donne. Una figura che viene fuori, è infatti quella di Orsola, donna delle erbe, che ha imparato a leggere e scrivere perché si redimesse e alla quale abbiamo scritto una fine differente da quella dannunziana. Cetteo annegò e il suo corpo approdò fino alle sponde del fiume per essere raccolto e tumulato. E' questo anche un lavoro corale: 28 attori scelti nel panorama artistico abruzzese, che fanno parte di realtà vernacolari di Moscufo, Lettomanoppello, Sambuceto, Fracavilla e Pescara, un'armonia di suoni dialettali che darà piacere anche a chi ascolta che potrà riconoscersi fra le varie inflessioni delle parlate".

 

"Ci sono cinque compagnie che lavorano insieme, con dei solisti che migrano da una compagnia all'altra – così uno degli attori, Ugo Dragotti â€“ Sono la Compagnia Amanca, Arte e movimento, Bersagli mobili, Letto... a Teatro e la Compagnia della Saletta, insieme a tanti freelance che hsnno deciso di prestarsi ad un esperimento mai provato prima. E' stato un bell'esperimento, un invito a cui non potevamo rinunciare e che giriamo al pubblico perché lo renda ancora più intenso".

 

"Volevamo dare un nostro contributo per dare qualcosa in più di questo spaccato della nostra storia – conclude Giulia Tarquini, presidente dell'associazione per amore e per diletto - Per noi che siamo abituati alla commedia musicale è la scoperta diun altro settore teatrale a cui ci siamo avvicinati. Siamo felici di aver fatto questa collaborazione che speriamo duri anche per altri progetti."

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