Una delibera, quella della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per l’Abruzzo, che distrugge l’operato tecnico-politico di questa Giunta regionale. Per la seconda volta, infatti, i giudici della Corte hanno segnalato enormi irregolarità alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, paventando, nella delibera stessa, quanto disposto dall’articolo 126 della Costituzione, in merito allo scioglimento del Consiglio regionale o alla rimozione del Presidente della Giunta Regionale. Questa volta, le gravità riscontrate nell’operato della Giunta, hanno mosso i giudici della Corte alla trasmissione degli atti anche alla Procura della Repubblica e alla sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti.
“Non è più accettabile la condotta omissiva e in piena violazione delle norme – come scrive la Corte – che questa Giunta regionale sta attuando” commenta Sara Marcozzi , capogruppo M5S “è l’ennesima delibera con cui la sezione di parifica della Corte dei Conti denuncia le inadempienze e le violazioni di questa Giunta, che a detta dei magistrati contabili porta Regione Abruzzo all’isolamento dal contesto delle regioni italiane.“
Infatti, sono numerose le segnalazioni che la Corte dei Conti evidenzia, alcune da anni: la mancata adozione delle misure consequenziali alla parifica del rendiconto dell'esercizio 2012, che risulta l'ultimo consuntivo definitivamente approvato, quel punto, per intenderci, già segnalato a gennaio 2015; il mancato perfezionamento della procedura di approvazione del rendiconto dell'esercizio 2013, mediante legge regionale; la mancata adozione del rendiconto dell'esercizio 2014; la mancata definizione dell'esatto ammontare dei residui al 31.12.2014 e del riaccertamento straordinario degli stessi al 1° gennaio 2015. Mancano, inoltre, l’adozione del rendiconto dell'esercizio 2015, il riallineamento del 'ciclo di bilancio ad una tempistica conforme a normativa; viene segnalato il mancato utilizzo dell'istituto di assestamento dei bilanci di previsione per gli esercizi 2014, 2015 ed anche, alla data odierna, per il 2016; manca l’esatta definizione del saldo netto da finanziare e del disavanzo effettivo di gestione e, di conseguenza, manca l’adozione del Piano di rientro nei termini previsti dalla normativa (decreto legislativo n. 118/2011) e la conseguente iscrizione, nel bilancio di previsione 2016, del disavanzo effettivo di gestione, risultante da procedure certe e definitive.
“Siamo molto preoccupati per il futuro economico-finanziario della nostra regione” commenta Sara Marcozzi “mezzo miliardo di euro il disavanzo accertato al 2012 che, secondo i giudici, potrebbe essere molto più elevato. Il governo regionale ha avuto 30 mesi per sistemare i conti ma, evidentemente, non c’è la volontà politica di riportare legalità e ordine nei bilanci. La stessa Corte, infatti, definisce il bilancio come poggiato su una totale astrazione della realtà finanziaria”.
“Il Presidente D’Alfonso etichetterà anche i giudici della Corte dei Conti come denuncisti e pozzangheristi? - si chiede Sara Marcozzi - la reiterata e pervicace violazione dei principi volti al coordinamento della finanza pubblica, come la definisce la Corte, lascerà sicuramente gravi difficoltà a coloro che dovranno amministrare questa regione dopo il disastro di questa Giunta. Auspichiamo un tempestivo intervento da parte del Presidente della Repubblica e delle Procure competenti. Nel frattempo, viste gli evidenti limiti tecnico-gestionali della Giunta D’Alfonso, chiediamo le dimissioni dell’Assessore Paolucci.” conclude Marcozzi.