20 novembre, presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara, si è tenuto un Convegno in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Hanno partecipato, quali relatrici, la prof. Sociologa Prof. Eide Spedicato, docente presso l’Università D’Annunzio di Pescara, Gemma Andreini Presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo, Saba Anglana attrice cantante, testimonial mondiale contro AIDS conoscitrice delle problematiche che vivono le donne migranti, Tiziana Di Tonno attrice impegnata nel sociale con partecipazione ad eventi a favore delle donne, Antonella De Angelis direttora d’orchestra docente impegnata nella valorizzazione delle donne e contro le ingiustizie sociali, Alessandra Portinari, giornalista, Presidente della Fondazione Dean Martin e dell’associazione culturale Musica & Società.
L’incontro è stato organizzato dalla FIDAPA di Pescara la cui Presidente è Annamaria Scarazza.
Gli interventi sono stati moderati dalla giornalista Alessandra Portinari.
Dopo i rituali propri dell’Associazione FIDAPA, la Presidente ha salutato il pubblico, intervenuto numeroso, parlando del Convegno che ha lo scopo di essere un tributo alla celebrazione della Giornata Contro la Violenza sulle Donne istituita 20 dicembre 1993 dalle Nazioni Unite, con l’adozione della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
Molto interessante e profondo l’intervento della Prof. Eide Spedicato, dal titolo La violenza come “espressione culturale”.
“La violenza diventa espressione della società e la menzogna continua a manifestarsi con le discriminazioni –ha detto la Prof. Spedicato- vi invito a leggere il libro Altruisti si nasce, che dovrebbe essere letto in tutte le scuole. Da che cosa dipende e quali sono i fattori della violenza? La violenza è una modalità comportamentale volutamente lesiva e si presenta con molte modalità di espressioni ed ha molte facce diverse. La violenza come esperienza culturale, espressione simbolica quando non si sanno governare le emotività. Per gioco, per sfida, per contravvenire alle regole, violenza che erotizza, simbolica che la fa valutare normale. Violenza istituzionale che si fonda su norme stabilite come strutturali, Comportamenti razzisti e classisti, espressioni violente, cyber bullismo, vigliacco, che può distruggere il nostro sistema culturale che, anche se moderno, è molto arretrato. Bisogna avere competenza per rivisitare tutti quegli elementi e comportamenti che fanno stare male tutti”.
Gemma Andreini, Presidente CPO della regione Abruzzo, ha parlato della triste ricorrenza che verrà ricordata il 25 novembre in memoria delle tre sorelle Mirabal trucidate nel 1960 considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
“Molte volte –ha detto Gemma Andreini- la donna non si riconosce vittima di violenza, proprio per una modalità culturale tradizionale, ed è vittima di una violenza psicologica che è peggiore di quella fisica perché la annienta completamente. Paradossalmente la donna si vergogna e si sente responsabile di quanto le succede e molto spesso è vittima anche di violenza sessuale anche tra le mura di casa.
Con la Senatrice Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia, abbiamo pensato anche ad un braccialetto elettronico, da far indossare allo stalker, che possa avvisare la donna perseguitata, della sua vicinanza.
Con la CPO abbiamo istituito una App MAI SOLA che, in diverse sezioni, permette di accedere a informazioni necessarie a chi subisce violenza. Le sezioni sono relative a: Violenze e discriminazioni, Servizi antiviolenza, domande frequenti, pronto intervento, normativa ideatori, promotori e sponsor. Per quanto riguarda al pronto intervento c’è un numero nazionale il 1522 che rimanda ai centri antiviolenza locali. A Firenze c’è un unico centro nazionale per aiutare gli uomini ad uscire da quella violenza di cui essi stessi sono vittime.
Con la CPO abbiamo, da quattro anni, istituito concorsi che, attraverso le immagini, potessero dimostrare la dignità delle donne, quello di quest’anno è intitolato Donna è Bici. Con il progetto Bici Veicolo di Pace, questa volta, si è pensato di affiancare alla figura della donna due concetti che da sempre con essa hanno un legame di particolare armonia: la pace e la bicicletta”.
Dopo le due relatrici, Tiziana Di Tonno, attrice, ha letto due brani che con la loro intensità hanno commosso tutti: la donna che subisce violenza e soprusi e ancora dà amore cercando nel suo compagno, nell’altro, qualcosa di buono qualche cosa che possa aiutarla a capire l’atroce comportamento che porta troppo spesso alla morte.
L’attrice e cantante, Saba Anglana ha parlato di quanto è importante occuparsi delle donne e della sua opera a favore di tutte quelle che subiscono violenza in ogni luoghi.
Saba Anglana, Nata a Mogadiscio da mamma etiope e padre italiano, è arrivata in Italia da bambina, dopo essere stata cacciata in 48 ore dalla Somalia con la sua famiglia dal regime di Siad Barre.
Saba Anglana ha parlato di come il contatto e la mescolanza tra varie culture può portare solo benefici e favorire l’apertura mentale verso l’altro e questo non solo per la sua storia di migrante, comunque finita bene, ma anche perché l’interculturalità è sua parte integrante e si esprime nelle sue canzoni e in tutti i progetti che la vedono impegnata anche come attrice e autrice.
Questo è quello che Saba Anglana cerca di trasmettere con i suoi numerosi progetti in ambito culturale ed artistico, anche attraverso la sua bellissima voce e capacità espressiva che incantano il pubblico, come nello spettacolo teatrale “Rosamara” che la vede protagonista insieme a Tiziana Di Tonno e all’Orchestra femminile del Mediterraneo diretta Antonella De Angelis,
L’autore dei testi di Rosamara, Roberto Melchiorre, è intervenuto per parlare dell’abitudine che deve diventare sistemica in tutti e soprattutto nei giovani, che la violenza non deve esistere non solo degli uomini verso le donne, ma verso nessuno. La violenza deve sparire culturalmente e questo il vero ed unico messaggio che deve essere trasmesso.
Antonella De Angelis, direttora dell’Orchestra Femminile del Mediterraneo, ha spiegato del perché il nome dato all’orchestra, dove si esibiscono donne di molti paesi, Mediterraneo come il luogo ove si affacciano tante culture e quindi dove tante donne vivono la loro vita e anche le loro paure e frustrazioni.
“È importante parlare della rivoluzione del linguaggio e come artista penso sia importante che gli artisti si impegnino, con l’arte educhiamo all’empatia per riuscire ad uscire da modi ed usi non corretti, la nostra felicità non può essere dissociata dall’altrui felicità”.
Così ha concluso Antonella De Angelis donna impegnata in tutte le espressioni della propria vita per il bene comune.
L’Orchestra Femminile contribuisce ad aiutare associazioni ed in particolare l’Ananke, che ha bisogno di aiuto per costruire la casa viola dove le donne potranno trovare il primo soccorso per i primi sei mesi dall’accoglienza.
L’impegno di Antonella De Angelis e di Alessandra Portinari, loro stesse e con le associazioni da loro dirette, è di aiutare le bambine in Bangladesh contro il fenomeno delle Spose Bambine che, purtroppo, sta diventando anche in Turchia un fatto istituzionale.
Alessandra Portinari ha concluso il convegno, dando la parola alla Presidente FIDAPA Annamaria Scarazza per i saluti, salutando e ringraziando i relatori e tutte le persone del pubblico che hanno partecipato con emozione ed attenzione.