Renzi e D'Alfonso violano le semplici norme che regolano la campagna elettorale. Sono palesi le violazioni di leggi che abbiamo riscontrato e che denunciamo nella città di Pescara e nel circondario.
Ieri sera abbiamo segnalato alla polizia la presenza di un tabellone pubblicitario luminoso che su Via Silvio Pellico annuncia il comizio per il Sì del Presidente del Consiglio Matteo Renzi in palese violazione, dell'articolo 6 della legge n.212/56 e successive modifiche in quanto al comma 1 è "vietata ogni forma di propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico."
Segnaliamo inoltre numerosi manifesti in pubblica affissione a cominciare da Via Enzo Ferrari a Pescara, 2 grandi striscioni sull'asse attrezzato all'altezza del cementificio in entrambe le direzioni, ben visibili sia da chi va da Pescara a Chieti che in direzione opposta, nonché il gigantesco manifesto messo su struttura Walter Tosto sull'asse attrezzato; tutti quanti, manifesti, striscioni e insegne di propaganda elettorale in palese violazione della normativa vigente, infatti a partire dal 4 novembre 2016 l'affissione dei materiali di propaganda elettorale e simili è consentita esclusivamente negli spazi appositi predisposti dai comuni. Il Comune avrebbe il dovere di tempestivamente ricoprire e sanzionare tali abusi ma non lo ha fatto.
Come se non bastasse anche i manifesti elettorali che il comitato per il Sì di D'Alfonso e Renzi ha affisso negli spazi assegnati sono in palese violazione della normativa vigente in quanto non riportano l'indicazione del committente responsabile né l'indicazione del gruppo politico, parlamentari o promotori del referendum (riconosciuti dalla Corte Suprema di Cassazione) che ha provveduto alla stampa del manifesto. È cosa grave perché nel mese di campagna elettorale "Sono vietati gli scambi e le cessioni delle superfici assegnate" e "Tutte le pubblicazioni di propaganda elettorali a mezzo di scritti, stampa o fotostampa, radio, televisione, incisione magnetica ed ogni altro mezzo di divulgazione, debbono indicare il nome del committente responsabile."
Siamo di fronte all'esercizio dell'arroganza e della prepotenza. Renzi e D'Alfonso sono pieni di zie e sponsor e quindi le multe non li preoccupano. Semmai ne ricevano hanno risorse per pagarle o magari se le annullano pure facilmente. A questo uso arrogante e prepotente delle istituzioni diciamo NO. Oggi presentiamo un esposto e invitiamo tutte/i giovedì 10 a partecipare al corteo per il NO che partirà da Piazza Sacro Cuore.