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Porto di Pescara, Sospiri: "Presenterò un'interpellanza in Consiglio regionale"

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“Verrà discussa martedì prossimo, 18 ottobre, in Consiglio regionale l’interpellanza che ho già depositato sul ‘caso’ del porto di Pescara che, dopo aver perso le ultime navi-passeggero e il catamarano della Snav, ha definitivamente perso anche i collegamenti commerciali, con la fuga delle petroliere per le quali il nostro scalo è inaccessibile a causa dell’insabbiamento dei fondali. Inutile anche l’annunciato dragaggio di 15mila metri cubi che sarà come togliere con un cucchiaio l’acqua dall’oceano. A questo punto pretendiamo un’operazione verità: vogliamo sapere quali azioni intende intraprendere il Governatore D’Alfonso per risolvere subito la problematica? Che fine hanno fatto il Piano regolatore portuale, ancora impantanato al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, e l’apertura della diga foranea? Dopo due anni di chiacchiere, dove sono i fatti?”.

A dirlo è stato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che martedì porterà in Consiglio regionale la discussione dell’interpellanza sul porto di Pescara.

“Il porto di Pescara – si legge nell’interpellanza firmata dal Capogruppo Sospiri - ha sempre rappresentato un’importante risorsa infrastrutturale per la regione Abruzzo, sia per l’attività di trasporto merci sia per il trasporto dei passeggeri, con rotte verso le più note località balneari della Croazia, ma, soprattutto, per la capacità di collegare, connettere e creare alleanze. Apprendiamo proprio in questi giorni che, dopo la fuga da parte delle navi-passeggero, anche le navi-merci e petroliere stanno abbandonando il porto di Pescara a causa dello stato di criticità dei fondali completamente insabbiati, che rendono inaccessibile l’approdo da parte delle imbarcazioni, infatti l’ultima imbarcazione petroliera approdata nel porto del capoluogo adriatico era da mesi costretta a viaggiare a mezzo carico, trasportando 3.000 tonnellate di merci in stiva invece delle 6.000 consentite proprio a causa delle pessime condizioni dei fondali del porto. A settembre scorso il Presidente D’Alfonso e il sindaco di Pescara Marco Alessandrini hanno reso noto che il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici avrebbe definitivamente licenziato, seppur con qualche prescrizione, il Piano regolatore portuale proprio entro il mese di settembre, consentendo l’avvio del cantiere per l’apertura della diga foranea. Invece questa previsione è stata clamorosamente smentita dai fatti in quanto settembre è passato e il Piano non è stato licenziato dal Consiglio, ma la città nel frattempo ha speso quasi 100mila euro di soldi pubblici in consulenze affidate dal Comune di Pescara. È ormai acclarato che, a causa dei continui slittamenti dell’esame del Piano da parte del Consiglio Superiore dei lavori pubblici, per primaria responsabilità del Comune di Pescara che non è stato capace di rispondere per due anni alle Osservazioni del Consiglio stesso, seppure il Consiglio dovesse approvare oggi il Piano, l’iter sarebbe comunque ancora lungo in quanto tutto dovrà tornare alla Commissione di Via, che avrà 45 giorni per pronunciarsi e solo dopo il Provveditorato alle Opere pubbliche potrà approvare il fascicolo e potranno concludersi le procedure della gara d’appalto per l’apertura della diga foranea. Nel frattempo però l’appalto per l’apertura della diga foranea è già stato realizzato e approvato a maggio 2016 mediante delibera di giunta regionale: la gara infatti è stata aggiudicata alla ditta ‘Agor.Mare Srl’ di Palermo, ma si tratta dell’aggiudicazione di un’opera prevista solo nel Piano regolatore portuale mai approvato, quindi si tratta di un’opera fantasma.

Non resta in secondo piano – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri - la decisione ormai già assunta dal Ministro Delrio, ovvero il passaggio dei porti abruzzesi sotto l’Autorità portuale di Ancona, sebbene questo governo regionale lasci intendere che si virerà verso Civitavecchia: su questo fronte persistono scontri interni al Pd sia sul fronte nazionale, con i deputati marchigiani che si lamentano della posizione espressa dal Presidente della Regione Abruzzo contrastando il decreto legislativo votato dal Pd e la proposta del ministro Pd Delrio, sia su quello regionale e locale, in cui ricordiamo i pareri contrastanti del Consigliere regionale con delega ai Trasporti Camillo D’Alessandro e del vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio. A questo punto pretendiamo di sapere cosa e quali strategie il Governo regionale vuole mettere definitivamente in atto rispetto alla grave situazione del porto di Pescara considerando che, nonostante le innumerevoli propagande, nulla ancora di concreto è stato fatto a distanza di oltre 900 giorni di Governo. Chiediamo di sapere se questo Governo regionale è a conoscenza dell’inutilità del dragaggio di appena 15 mila metri cubi di sabbia dal porto e per quale motivo abbia assunto tale decisione, ininfluente sulla ripresa dell’attività del Porto di Pescara. E poi ancora quale sia la reale situazione riguardante l’annessione del porto di Pescara e di Ortona a quello di Ancona e quale sia la reale politica infrastrutturale per i porti della nostra Regione che l’attuale Governo Regionale intende perseguire. Martedì pretenderemo risposte dal Governo regionale con la produzione di carte e documenti a supporto delle semplici chiacchiere”.

 

 

 

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