Grande sostenitore dell'Unione Europea, egli ha saputo ricoprire tutte le cariche che gli sono state affidate – Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Ministro e Governatore della Banca d'Italia – con rigore e umanità al tempo stesso.
Mi piace ricordare la nascita del suo intenso rapporto con l'Abruzzo: dopo l'armistizio dell'8 settembre non volle aderire alla Repubblica di Salò e trovò rifugio a Scanno. Nel marzo del 1944 partì da Sulmona insieme ad altri antifascisti per passare nell'Italia liberata dagli Alleati; arrivò a Casoli, dove fu accolto dai componenti della Brigata Maiella, tracciando in questo modo quello che oggi è noto a tutti come "il sentiero della libertà ". Di quella sua traversata resta un diario conservato nel liceo scientifico di Sulmona, che intendo visitare al più presto per onorarne la memoria.
Il cordoglio mio e di tutti gli abruzzesi si leva alto nel ricordare un uomo esemplare, di cui sentiamo già la mancanza.