Sono almeno tre gli alberi abbattuti per un madornale errore a Via del Santuario (denominati 123, 130 e 141/139). Un quarto (il 48), segnato con la croce verde per l'abbattimento, è stato salvato all'ultimo secondo solo grazie all'intervento tempestivo del Coordinamento che domenica sera in extremis e ha segnalato la presenza di errori nei lavori al Comune sia con una lettera inviata per pec sia, responsabilmente, con un messaggio wapp all'assessore (e sarebbe da chiedersi se non avessimo avuto il cellulare dell'assessore cosa sarebbe accaduto). Gli errori, relazione del comune alla mano, sono stati mostrati a tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa.
Un fatto di gravità inaudita visto che da due settimane evidenziamo le inaccettabili carenze e lacune della relazione su cui il Comune sta fondando tutta l'operazione di taglio e potatura di centinaia di piante. L'incredibile e tragicomico episodio è la conferma finale della fondatezza delle nostre critiche all'operato della Giunta Alessandrini e dei suoi tecnici. Purtroppo resta l'amarezza che questa ragione ci è data con fatti irreparabili visto che questi meravigliosi alberi di 40-50 anni di vita non ci sono più.
Raccontiamo brevemente come sono andati i fatti. Con il dossier del primo settembre divulgato alla stampa e inviato al dirigente comunale Ing. Giuliano Rossi avevamo evidenziato diverse importanti criticità nella relazione, dall'assenza dell'individuazione della specie di appartenza degli alberi esaminati alla mancanza della localizzazione esatta ed inequivocabile delle singole piante che sarebbero state valutate dal consulente del comune. In merito a quest'ultimo problema avevamo chiarito in diversi incontri che era praticamente impossibile raccapezzarsi sul campo in alcune aree visto che molte piante erano chiamate con lo stesso riferimento (ad esempio "banchina parcheggio" o "a seguire" lungo il marciapiede; in tal caso avevamo fatto notare che, anche per verifiche future, sarebbe bastata una pianta tagliata per far saltare tutta la sequenza). Problemi assenti nelle attività svolte dagli altri comuni italiani. Il Dirigente in Commissione aveva difeso a spada tratta l'operato degli uffici comunali che avrebbero validato la relazione, tranne poi riconoscere che, solo dopo le nostre osservazioni, avevano chiesto al consulente di consegnare una georeferenziazione delle piante entro la fine dei lavori. Con l'intervento in corso! Un'ammissione della palese incongruenza dell'operato del Comune.
Sabato scorso dopo una segnalazione di un cittadino, abbiamo svolto un primo sopralluogo a via del Santuario che ci ha lasciato basiti perché gli errori erano evidentissimi ed inequivocabili. A quel punto domenica pomeriggio abbiamo svolto un secondo sopralluogo in cui abbiamo raccolto tutti i dati che incontrovertibilmente confermano la topica del Comune, purtroppo irreparabile per il danno al patrimonio arboreo della città . Abbiamo anche evidenziato che un quarto pino, il 48, era stato marchiato con la croce verde simbolo dell'abbattimento, scambiato per quello vicino da abbattere (il 49). Peraltro l'errore era evidentissimo perché quello da abbattere era molto inclinato. A quel punto, domenica sera, oltre a preparare ed inviare un dettagliatissimo esposto alla Procura con tutta la documentazione fotografica e documentale del caso, abbiamo optato per scrivere una PEC al Comune chiedendo di fermarsi spiegando che c'erano errori. Poiché il cantiere sarebbe stato aperto l'indomani all'alba con il rischio che la PEC sarebbe stata letta tardi, abbiamo inviato alle 21:48 anche un messaggio wapp all'assessore Di Pietro per avvertire della presenza di errori. La mattina seguente, lunedì, l'albero è stato quindi segnato con il punto rosso sopra la croce verde per segnalare che non doveva essere abbattuto. L'abbiamo salvato noi.
Non solo, quindi, sono stati abbattuti alberi sbagliati ma, di conseguenza, anche le potature (che in teoria dovrebbero cercare di risolvere le criticità della pianta segnalate nella relazione...) sono state fatte con ogni probabilità su alberi diversi, magari quelli che dovevano essere abbattuti! Paradossalmente si rischia di aggravare con interventi sconsiderati lo stato di sicurezza per la pubblica incolumità , in una sorta di eterogenesi dei fini accampati dal Comune.
Alleghiamo il report che spiega esattamente gli errori.
A questo punto chiediamo:
a)che si fermino tutti i lavori di abbattimento e potatura in quanto fondati su una relazione che ora, a nostro avviso, è da respingere in considerazione delle criticità emerse. L'intera operazione comunale è fondata su un'attività tecnica che dire problematica è un eufemismo: specie di piante sbagliate (Pino marittimo al posto di Pino d'Aleppo); alberi ritenuti pericolanti e fonte di immediato pericolo che alla prova strumentale escono stabili; mancata identificazione della specie; mancata localizzazione esatta.
b)che siano immediatamente estromessi dal procedimento i funzionari del comune che a vario titolo si sono occupati della pratica e che sia valutato attentamente il loro operato attraverso una verifica amministrativa a cui vogliamo collaborare, visto che noi semplici cittadini, come al solito, documentandoci scopriamo le falle del sistema;
c)che l'assessore Di Pietro chieda scusa alla città per l'omessa vigilanza degli atti dei suoi uffici che avevamo espressamente richiesto in diversi incontri. Tutti possiamo commettere sbagli, l'errore vero è stato insistere testardamente ed ostinatamente davanti a fatti che erano evidentissimi anche ai non addetti ai lavori. Tra l'altro avevamo riportato quanto facevano gli altri comuni. A farne le spese alla fine sono stati gli alberi della città che sono un patrimonio non solo ambientale ma anche economico.
Ovviamente, dopo quelli inviati alla Procura, invieremo dettagliati esposti anche alla Corte dei Conti e all'ANAC.
Stiamo procedendo con ulteriori verifiche in altre aree della città perché potrebbero evidenziarsi ulteriori tagli sbagliati. Ovviamente possiamo accompagnare l'assessore quando vuole sul campo a vedere cosa è stato fatto.