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Sold out al cimitero dei Colli, Cerolini:" E' vietato morire, salme in attesa di loculi"

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“Cimitero dei Colli Madonna sold out, vietato morire a Pescara. È ormai piena emergenza nel camposanto dei Colli di Pescara, rientrato da quasi due anni nella gestione della giunta comunale Alessandrini e affidato alla Attiva, dove da tre giorni sono ben 14 le salme che sono parcheggiate nella ‘sala-transito’ della struttura, in attesa di trovare un loculo in cui effettuare la tumulazione, mentre il cattivo odore comincia ad appestare, ovviamente, l’aria della zona, e la Attiva e il Comune hanno perso il controllo della situazione. Troppo lento, a detta dei cittadini che hanno denunciato la situazione di stallo, la procedura di recupero dei loculi in scadenza, che peraltro, nei mesi scorsi, ha creato molte difficoltà e malumori tra i congiunti di alcuni resti riesumati, rallentando ulteriormente le pratiche. E ora è scattato il collasso: alla indolente e inadeguata giunta comunale chiediamo di sapere quali misure intendono adottare per risolvere quella che rischia di diventare un’emergenza igienico-sanitaria”.

Lo ha detto il Coordinatore di Forza Italia al Comune di Pescara Guido Cerolini raggiunto dalla segnalazione di alcuni cittadini.

“Quella del Cimitero dei Colli Madonna è la storia di un fallimento cominciato con la giunta comunale D’Alfonso quando ha deciso la privatizzazione dei due cimiteri cittadini, affidando alla ditta aggiudicataria il compito di realizzare gli ampliamenti di entrambe le strutture, e, per compensare le spese di investimento, liberalizzando le tariffe a carico dei cittadini – ha ricordato il Coordinatore Cerolini -. Gli effetti di tale iniziativa sono stati disastrosi: i cittadini infatti hanno visto moltiplicarsi, se non triplicarsi i costi di loculi, sepolcreti e cappelle, senza alcuna possibilità di obiezione o di resistenza, visto che a Pescara i cimiteri sono solo due e a fronte di un decesso la sepoltura è obbligatoria. Ma, se nel cimitero di San Silvestro almeno sono partiti i lavori di ampliamento, seppur vanno avanti con estrema lentezza, tanto che nella parte nuova della struttura, l’area dei nuovi loculi posta a sinistra dell’ingresso è da almeno otto anni un percorso a ostacoli tra sepolcreti-cantiere e un campo di breccia, peggio è andata al cimitero di Colli Madonna dove l’amministrazione ha sbagliato le procedure di esproprio delle nuove aree private destinate ad accogliere l’ampliamento del camposanto e i lavori si sono bloccati, tanto che due anni fa la ditta che si era aggiudicata l’appalto ha riconsegnato, chiavi in mano, il cimitero al Comune non essendo stata messa nelle condizioni di ottemperare a quanto previsto nell’appalto. E il Comune nulla ha potuto obiettare ma, in una corsa contro il tempo, non essendo in grado di riassumere la gestione diretta del complesso cimiteriale, avendo nel frattempo smantellato il Servizio interno, ha provveduto a sbolognarne la gestione alla Attiva, che si è ritrovata con il cerino in mano.

L’unica iniziativa adottata dalla Attiva e dal Comune è stata, nei mesi scorsi, quella di cercare di liberare i loculi la cui concessione era scaduta con una procedura frettolosa e pasticciona, ovvero mettendo dei biglietti sui loculi per avvisare le famiglie che entro 30 giorni le salme all’interno sarebbero state estumulate con la riduzione dei resti, presenti o meno i congiunti. Diversi cittadini sono venuti a conoscenza tardi dell’informativa, e si sono ritrovati a non sapere più dov’erano i resti dei propri congiunti, genitori, nonni, talvolta anche figli scomparsi in giovane età, con relativi disagi e proteste, visto che prima di procedere la Attiva si sarebbe dovuta preoccupare di rintracciare in maniera più capillare i familiari, disponendo di tutti gli strumenti tramite la banca dati del Comune. Ora però anche quella procedura pasticciata è divenuta superflua, perché comunque le disponibilità effettive all’interno del cimitero non riescono a fronteggiare la domanda esterna. Dalla denuncia di alcuni cittadini, sembra che da tre giorni ci sarebbero 14 salme parcheggiate nella ‘sala transiti’ del cimitero – ha spiegato il Coordinatore Cerolini -, 14 salme in attesa di tumulazione e che invece sono rimaste in stand by per l’assenza di loculi, tra la disperazione e lo sconcerto delle famiglie, che ogni giorno vanno in pellegrinaggio negli uffici della Attiva per capire se è spuntato fuori un loculo, e la disperazione della stessa Attiva che non sa come affrontare l’emergenza. Intanto quella situazione di parcheggio, che per legge dev’essere provvisoria e non può protrarsi per diversi giorni, specie nel periodo estivo e con le temperature molto elevate come quelle che stiamo registrando in questi giorni, sta creando un chiaro problema di carattere igienico-sanitario con il cattivo odore che comincia a fuoriuscire dalla sala transiti e a invadere tutto il cimitero, avvertito distintamente da chi si reca nella struttura per far visita ai propri cari. Ed è veramente un attimo che il disagio sfoci in emergenza. Nel frattempo chiediamo al sindaco Alessandrini come intende risolvere il disagio, che sta violando anche la dignità umana di chi è venuto a mancare e che ha il diritto a una sepoltura decorosa. Sappiamo che la giunta ha appena affidato, con una spesa di oltre 38mila 500 euro, alla società CG Engineering Srl di Montorio al Vomano la progettazione dei lavori di consolidamento del cimitero di Colli Madonna, ovvero la messa in sicurezza delle scarpate che hanno subito frane per il dissesto idrogeologico, che determineranno una spesa di 300mila euro. Ma nulla si sa dei lavori di ampliamento del camposanto, lavori che erano necessari dieci anni fa, ma di cui oggi nessuno fa più menzione, forse per non intestarsi degli espropri difficili da digerire, specie da alcuni consiglieri comunali di maggioranza che raccolgono consensi nel rione dei Colli Innamorati. Ma l’emergenza c’è, esiste, ed è destinata ad aggravarsi, anche perché comunque il Cimitero di San Silvestro non potrebbe mai soddisfare le necessità di sepoltura di tutta la città, e perché comunque i cittadini hanno il diritto di scegliere dove tumulare i propri cari congiunti. Nel frattempo che il sindaco decida di muovere un dito – ha proseguito il Coordinatore Cerolini – inoltreremo apposita segnalazione all’Ufficio Igiene e Prevenzione Ambientale della Asl di Pescara per denunciare tale situazione di rischio che mezza città sta già vivendo”.

 

 

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