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A 73 anni dai bombardamenti del 1943, la presentazione della terza edizione di “Pescara ha memoria”

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Oggi i rintocchi della torre campanaria fra le 13,22 e le 13,25 scandiscono i 73 anni trascorsi dall’ora del primo bombardamento che colpì Pescara alla fine della seconda guerra mondiale. L’8 settembre si sarebbe firmato l’armistizio, la città non si aspettava le bombe alleate sganciate dagli aerei venuti dal mare e non aveva contraerei.  Il 14 settembre alle ore 21, invece, davanti al muro di ciò che rimase della stazione, obiettivo non colpito del tutto dal primo bombardamento tanto da richiedere il secondo raid del 14 settembre, riprenderà il cammino di Pescara ha memoria, l’evento promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale tre anni fa in collaborazione con l’ANPI, perché la storia cittadina venisse riconsegnata alle nuove generazioni attraverso le voci dei testimoni di ieri. Oggi la conferenza di presentazione a cui erano presenti il sindaco Marco Alessandrini, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, la vice presidente del Consiglio Comunale Lola Gabriella Berardi, Filomena Passarelli per l’ANPI, Giulia Basel del Florian Meta Teatro Pescara, Maria Teresa Giammarino del coro Melodie d’Abruzzo che eseguirà canti storici, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, coordinati da Lino Di Matteo, oltre alla professoressa Gabriella Albertini voce e testimone del ricordo dei bombardamenti.

Quattro le tappe attraverso cui si articolerà il percorso. Alle ore 21.00 l’appuntamento sarà presso il muro della vecchia stazione, dove si trova il cippo commemorativo, con la deposizione di una corona di alloro da parte dell’Amministrazione comunale e i saluti istituzionali. Si proseguirà verso Corso Vittorio Emanuele angolo via Trieste, altro luogo colpito, con altre testimonianze  e interventi, letti da Giula Basel e Massimo Vellaccio. Si procederà verso Piazza della Rinascita con la proiezione del documentario sulle bombe del regista Stefano Falco. Quest'anno poi il coro Melodie d'Abruzzo accompagnerà la manifestazione. Sempre il 14 settembre, in mattinata, una delegazione farà visita anche al Sacrario delle vittime dei bombardamenti che si trova presso il cimitero di Colle Madonna.

“Questo percorso compie 3 anni e nasce dall'idea dell'ANPI di fare memoria di un evento che ha toccato tantissimo la nostra città – così il presidente Antonio Blasioli alla presentazione -  Ogni anno ricordiamo al Sacrario le vittime di quelle bombe che furono tantissime, tanto che il numero resta ad oggi ancora incerto. Il 31 agosto fu il primo bombardamento di una città che aveva vissuto solo indirettamente la guerra fino ad allora. Alle porte dell'armistizio Pescara non si aspettava le bombe e tanti erano al mare, quando, poco prima delle 14, la città subì un rovinoso attacco aereo. Al suono delle sirene gli aerei degli alleati che arrivano dal mare colsero la gente mentre tornava dalla spiaggia o nelle proprie case, a pranzo. Due i bombardamenti, che vanno divisi, anche se accomunati dall’effetto sorpresa: il secondo fu il più drammatico per la città che si stava risollevando guardando al futuro dopo l'armistizio, tant'è che dopo l'8 settembre molti erano rientrati per far ripartire la città, anche la stazione era tornata funzionante. Il primo colpì proprio quella e il 14 costò più vite perché si era diffusa la voce che sempre lì c'era un convoglio abbandonato pieno di vettovaglie e quando arrivò la massa delle persone a prenderle, dal cielo caddero nuovamente le bombe.

Un evento che ha segnato la città e ne ha ridisegnato l'espansione. Una città che cresce velocemente, passando da 60.000 a 100.000 abitanti e che ha bisogno di riappropriarsi della propria storia per conoscere meglio anche l’energia che ne ha mosso la rinascita. Questa manifestazione partirà dal muro bombardato della stazione, cicatrice di quel bombardamento, sarà coordinata dalle associazioni combattentistiche e poi si snoderà nei luoghi più colpiti e già tratteggiati nelle edizioni precedenti fino a piazza della Rinascita".

 “Pescara ha memoria perché la memoria è una questione importante nella vita civile – dice il sindaco Marco Alessandrini - ricordare il passato serve a fondare le basi del futuro. Un impegno duraturo della Presidenza del Consiglio Comunale, perché allora la città ha vissuto da vicino l'orrore della guerra e dei bombardamenti. L’antica città giardino fu ridotta in macerie, di quella dimensione urbanistica è rimasto poco, nel percorso di ricostruzione che ci ha portato fino ai tempi attuali e che è stato caotico. Il 14 ricorderemo quello che è successo, lo faremo con testimoni del passato e lo davanti al muro dove tutto cominciò, che reca ancora le ferite inferte dalle bombe”.

“Ho conosciuto questa manifestazione come cittadina e partecipato nei due edizioni precedenti – aggiunge Giulia Basel del Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale di Pescara - ho voluto dare un mio contributo da artista, mettendo a disposizione lo staff del Florian, noi siamo molto appassionati di storia locale e della nostra città ed era questa un'occasione da non perdere. Come molti pescaresi oriundi abbiamo ancora più voglia degli altri di conoscere la storia della città, proprio perché Pescara è cresciuta in fretta e si diventa davvero pescaresi conoscendo e amando la sua storia. E' ingiusto dire che la città non ha storia, perché invece è un passato millenario il nostro e la posizione strategica ci ha reso un fondamentale e importante luogo di snodo. In questo momento è di importantissimo essere consapevoli della nostra storia, specie perché alla base di questa memoria c'è un evento così tragico”.

 “E’ giusto che adesso venga riproposta con tutta la sua forza e le sue sfaccettature la storia della città – dice Filomena Passarelli per l’ANPI – Lo faremo con la storia, le storie e anche con i vecchi canti, i ricordi allora. Con queste rappresentazioni ancora di più riusciremo a capire qual era il momento storico e coinvolgeremo le scolaresche perché il nostro compito è quello di costruire la memoria della città e consegnarla nelle mani delle giovani generazioni perché siano portatrici di un futuro di pace e di consapevolezza

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