Nella notte CasaPound Italia ha affisso striscioni contro il progetto di Toto, recanti la scritta 'Toto-D'Alfonso: Amici in affari, nemici dell'Abruzzo' per modificare le autostrade A24 e A25 presso numerosi svincoli dell'Autostrada dei Parchi.
"Il Presidente D'Alfonso - afferma in una nota CasaPound Italia - conferma e fortifica ancor di più il sodalizio con l'amico di lunga data Carlo Toto, insieme al quale si cimenta nell'ennesima avventura che interesserà una tra le più redditizie proprietà dell'imprenditore, la Strada dei Parchi, e la relativa concessione dell'A24 Roma-Teramo e A25 Torano-Pescara".
"In barba a qualsiasi garanzia di imparzialità - continua la nota - D'Alfonso sfodera questo mega-progetto da 5,7 miliardi di euro, già lievitati a 6,5, in cambio del prolungamento della concessione di altri 45 anni a vantaggio del costruttore, mentre a pagarne le spese saranno i cittadini tramite pedaggi già salatissimi. Se l'interessamento del Governatore riguardo le attività di Toto sembra quantomeno discutibile, altre perplessità sorgono circa l'impatto che il progetto avrebbe sull'Area Peligna, praticamente isolata, e sull'equilibrio ambientale e idrogeologico dell'area coinvolta, già alquanto precario vista l'elevata sismicità . I pareri negativi di tecnici e associazioni ambientaliste non possono che trovarci concordi sulla richiesta di uno studio approfondito per garantire la sicurezza dell'infrastruttura e di un'eventuale bocciatura nel caso in cui il progetto si rivelasse deturpante e nocivo. Infine, si pone la questione dell'iter procedurale di presentazione del progetto, totalmente stravolto, che tuttavia sembra preoccupare assai poco il presidente abruzzese".
"Come CasaPound Italia - termina la nota - non siamo contrari ai vantaggi che secondo 'Strada dei Parchi' il progetto apporterebbe, come una riduzione dei tempi di percorrenza, minori costi di manutenzione, riduzione delle tratte soggette a ghiaccio e rimozione neve, ma vogliamo conoscere l'entità dei 'contro' dell'operazione, e se, soprattutto, ci saranno ulteriori rincari nei pedaggi, già aumentati del 42,88% negli ultimi sette anni, visto che non tutti i cittadini abruzzesi hanno la fortuna di poter vivere con la lauta paghetta della zia".