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Tua taglia le tessere gratuite agli indigenti. Sospiri: "Chiederemo di ripristinare il servizio"

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“La società Tua mantiene i dirigenti e taglia le tessere gratuite degli autobus destinate agli indigenti. E’ il paradosso che da mesi si sta verificando sul territorio regionale, ovvero da quando Gtm e Sangritana sono state incorporate dentro Arpa, e fuse nella Società del Trasporto Unico Abruzzese che, sembrerebbe, per un’organizzazione di bilancio ha tolto ai Comuni la possibilità di erogare le tessere bus a prezzi scontati o a costo zero alle famiglie in forti difficoltà economiche per consentire ai figli di andare a scuola. Ho sollevato il ‘caso’ ieri in Consiglio regionale durante il question time, ricevendo una risposta ‘contabile’ dal sottosegretario Mazzocca, risposta che ovviamente non risolve il problema, che, a questo punto, porteremo direttamente all’attenzione del professor D’Amico, Presidente Tua, per il ripristino del servizio prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”.

Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri presentando questo pomeriggio in aula la sua interrogazione a risposta immediata.

“Quando in Abruzzo esistevano le tre società di trasporto pubblico Gtm, Arpa e Sangritana – ha ricordato il Capogruppo Sospiri - tutte garantivano ai Comuni la possibilità di acquistare a prezzi calmierati un certo numero di abbonamenti per bus o treni destinati a essere consegnati alle famiglie in condizioni di forte disagio economico, individuate tramite il filtro delle assistenti sociali e previa partecipazione a un bando, esattamente come accade per l’assegnazione dei libri di testo gratuiti. Per accedere alle tessere occorreva dimostrare di trovarsi veramente in forte difficoltà economica, tramite il reddito Isee, e di essere meritevoli di tale agevolazione che comunque in una città di 120mila abitanti come Pescara spettava ad appena 120 utenti, dunque veramente numeri minimi. Quando Gtm e Sangritana sono state incorporate ad Arpa, ed è stata costituita la Tua, tale agevolazione è stata cancellata, dunque ai Comuni non è stato più concesso di accedere a un servizio che ha invece una grande valenza sociale, se solo pensiamo ai tanti ragazzi bravi, studiosi, che rischiano di non avere neanche un euro per comprarsi il biglietto del pullman necessario per andare a scuola. Fatti che già si sono verificati e infatti sappiamo di tante Istituzioni scolastiche in cui addirittura docenti e personale si sono autotassati per comprare gli abbonamenti. Senza considerare che quelle tessere spesso venivano usate anche dagli adulti del nucleo familiare consentendo loro di muoversi sul territorio al fine di svolgere piccole attività lavorative, o anche per frequentare strutture riabilitative. Per questo abbiamo chiesto al Governo regionale se intende attivarsi per ripristinare un tale servizio sociale fondamentale, che di certo non farà saltare i bilanci della Tua, ma piuttosto consentirà a tanti studenti, meritevoli ma sfortunati per provenienza economica,di frequentare la scuola e non fare assenze perché la propria famiglia non è in grado di sostenere il costo mensile degli abbonamenti dell’autobus.

Purtroppo la replica del sottosegretario Mazzocca, che si è limitato a elencare i ‘casi’ normativi in cui è possibile consentire a un utente di viaggiare gratis su un mezzo pubblico, fermandosi alla freddezza dei dati contabili, è stata lacunosa e socialmente difettosa – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri -. Qui parliamo di valori come sociale e solidarietà, per questo rinnovo l’invito al sottosegretario a farsi portavoce, attraverso un’interpellanza, di una revisione dei bilanci Tua che, se proprio deve tagliare gli sperperi, cominci a eliminare quelle figure dirigenziali che ancora permangono in posizione apicale. Nel frattempo inoltreremo direttamente istanza al professor D’Amico che, in qualità di rettore universitario, dovrebbe essere particolarmente sensibile alla tematica inerente il diritto allo studio degli studenti economicamente svantaggiati, al fine di ottenere il ripristino del servizio prima della metà di settembre, al fine di garantire pari condizioni a tutti i ragazzi che devono tornare in aula”.

 

 

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