La scomparsa di Pasquale Pacilio rappresenta una perdita, difficilmente colmabile, per l'intero giornalismo abruzzese. Sempre capace di interpretare le reali esigenze della comunicazione e sempre primo nell'intuire ed intercettare la notizia. In anni lontani e difficili "offrì il microfono", dimostrandosi un gigante del pluralismo, al mio mondo politico e sindacale allora pesantemente emarginato. Nelle sue trasmissioni si rintracciava sempre l'intendo di dare risposte alle reali esigenze della gente. L'Abruzzo perde un grande giornalista e io perdo anche un vero amico.