Il Centro Polivalente Britti, in via Rio Sparto a Pescara, diverse settimane fa è stato vittima di episodi di vandalismo. Come riportato dalla pagina Facebook del Centro stesso, alcune persone ignote si sono introdotte dentro i locali della struttura e hanno devastato bagni, pavimentazione e altro materiale presente all'interno. L'edificio, all'interno del quale operano diverse associazioni culturali, è stato chiuso al pubblico come dichiarato a mezzo social da Marcello Sacerdote dei MurèTeatro.
Tra lo sdegno dei cittadini e l'intervento del comune Marcello racconta:
“L'increscioso episodio si è verificato già da un po', ma le foto sul web le abbiamo diffuse solo un giorno fa in quanto aspettavamo una risposta dal Comune, che nel frattempo abbiamo chiamato in causa”
La risposta del funzionario comunale addetto alla gestione del patrimonio culturale della città però non è stata quella sperata.
“L'altro ieri abbiamo ricevuto la telefonata dal comune che ci intimava di riconsegnare le chiavi della struttura, lasciandoci nel più profondo sgomento e senza una risposta o una soluzione da attuare nel frattempo. Inoltre, - continua Sacerdote- l'assessore alla cultura Giovanni Di Iacovo ci ha comunicato che la gestione della struttura non riguarda il suo assessorato”
Oltre ai Murè Teatro, diverse associazioni operano all'interno dell'edificio offrendo intrattenimenti di qualità e gratuiti, tra questi si annoverano: Spazio Più, Orizzonti, Errori di Trasmissione e i Teatri OFFesi.
“Abbiamo organizzato sempre spettacoli senza scopro di lucro oltre ad attività didattiche legate all'infanzia, - rimarca Sacerdote - non eravamo gestori, ma ci caricavamo volontariamente di “far vivere lo spazio” offrendo cultura alla città. Ci dispiace moltissimo che nell'immediato non ci è stata prospettata nessuna soluzione, siamo rammaricati in quanto così facendo le nostre esibizioni e i nostri progetti vengono bruscamente interrotti, non avendo nemmeno una sede dove “creare” nuove idee e quindi dove poterci esibire.”
I Murè Teatro e le altre associazioni chiedono e vogliono risposte:
“A breve chiederemo un incontro faccia a faccia con gli assessori alla cultura e al patrimonio, per vedere di aprire un tavolo di dialogo e trovare una soluzione al problema. Se non riuscissimo a ottenere udienza, sicuramente agiremo cercando di sensibilizzare il cittadino con movimenti popolari come manifestazioni o raccolte firme”.