“Pensare di costruire un nuovo depuratore per Pescara significa bloccare il progetto inerente l’ampliamento dell’attuale impianto e perdere i relativi finanziamenti, pari a 12milioni e mezzo di euro. Non solo: innanzitutto il nuovo impianto non andrebbe a servire solo il capoluogo adriatico, ma anche i paesi dell’hinterland, come Spoltore, dunque non ci sembra un’idea molto intelligente collocarlo sul territorio di Pescara; inoltre piuttosto che coltivare l’inutile gigantismo, il Governatore D’Alfonso potrebbe pensare di investire le economie di cui dispone sulle reti per la separazione delle acque bianche da quelle nere, unica opera che veramente garantirebbe il funzionamento ottimale di tutti i depuratori già esistenti. Dopo due anni di governo e zero fatti il Presidente D’Alfonso non ha ancora compreso che la formula per amministrare una regione è ‘meno chiacchiere e più concretezza’ e trascorre le sue giornate tra irrealizzabili fantasie pindariche che nei prossimi giorni chiederemo di approfondire e verificare nelle apposite Commissioni”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri con il Gruppo Consiliare al Comune di Forza Italia.
“Il Presidente D’Alfonso torna da un viaggio negli Stati Uniti e, folgorato da opere moderniste, impone a Pescara un bicchiere crollato dopo 64 giorni; torna da un viaggio a Tel Aviv e pensa di poter imporre un modello di governance del ciclo idrico che non ha alcuna aderenza con la nostra realtà. Forse sarebbe il caso che il Governatore viaggiasse di meno e lavorasse di più sul territorio – hanno commentato il Capogruppo Sospiri e il Gruppo consiliare di Forza Italia in Comune -. Nel merito, ieri, travolto, al solito, da un eccesso di protagonismo ha sparato la ‘dalfonsata’: Pescara avrà un secondo depuratore. Poche osservazioni: innanzitutto se sta lavorando per il secondo depuratore, vuol dire che si sta abbandonando l’idea e il progetto di ampliare quello esistente in via Raiale, ampliamento per il quale ci sono già i soldi, ossia 8 milioni e mezzo di euro per il secondo lotto già in appalto, e 4milioni di euro per il terzo lotto. Se i soldi di cui parla il Governatore per costruire il secondo impianto sono gli stessi, significa che salterà la gara in corso, rischiando di far però saltare l’intero finanziamento che era vincolato alla realizzazione dell’opera e che dovrebbe ricominciare un nuovo iter per un nuovo progetto, e questo dopo che il primo lotto per il potenziamento del depuratore è già stato fatto. Poi, il nuovo depuratore, come quello attuale, non servirà solo Pescara, ma anche i comuni limitrofi come Spoltore o San Giovanni Teatino. Ne consegue che ci pare una scelta assai poco intelligente mettere l’impianto su Pescara, quale nuovo detrattore ambientale, sacrificando una porzione di territorio a servizio degli altri comuni, a questo punto mettiamo il nuovo depuratore a Spoltore o a San Giovanni. Terzo, anche il nuovo depuratore comunque non risolverà il problema alla radice – hanno osservato il Capogruppo Sospiri e il Gruppo consiliare – perché per garantire il funzionamento reale degli impianti occorre investire sulla separazione delle acque bianche e nere, ossia occorre lavorare e spendere sulle reti. Infine, la finisse il Presidente con quei complessi di inferiorità che lo inducono a copiare sempre, e male, ciò che si fa in altri luoghi del mondo: le tecniche israeliane sono ottime, a Israele, perché si tratta ovviamente di un Paese con caratteristiche morfologiche e ambientali ovviamente diverse dall’Italia. In Israele l’acqua scarseggia e il trattamento terziario di riuso a fini agricoli è costoso, ma giustificato. In Abruzzo abbiamo acqua in abbondanza, e costa meno migliorare le reti esistenti ed eliminare le perdite che copiare un modello israeliano. Basti pensare che a Popoli il problema è rappresentato dall’acqua di falda che si infiltra nelle fogne e aggrava gli sversamenti. Tradotto: il gigantismo del Governatore rischia di farci tornare indietro, perdere tempo e denaro”.