“Il Presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso ha la coscienza tanto turbata sulla vicenda della diga foranea e del mare inquinato da non riuscire a tollerare neanche due cartelli esposti, senza alcun danno, sulla facciata della sede regionale di piazza Unione, cartelli che hanno un unico scopo: contare con la città quanti giorni ancora dovremo attendere prima di vedere aperta la diga foranea. Ma evidentemente quel calendario sta irritando così tanto il nostro Governatore che ne ha addirittura ordinato la rimozione, delegando il Presidente Di Pangrazio a fare la voce grossa. E invece noi quei cartelli non li togliamo, e seppure dovessero chiamare una gru per rimuoverli, il giorno dopo li vedranno ricomparire come nuovi, le copie sono già pronte e stampate nelle nostre stanze. Stavolta il Presidente non ha capito che sulla storia della diga foranea e sulle sue promesse da marinaio, smentite dopo 24 mesi di nulla, non c’è via d’uscita”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.
“Appena sabato scorso – ha ricordato il Capogruppo Sospiri – abbiamo iniziato un conteggio virtuale in Regione e in Comune, ovvero quanti giorni mancano all’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale e, di conseguenza, allo sfondamento della diga foranea, un’opera che il presidente-picconatore D’Alfonso si diceva pronto a realizzare con le proprie mani all’alba del suo governo regionale, ma che a 24 mesi di governo sta ancora al suo posto. E le conseguenze le viviamo sulla nostra pelle: la stagione balneare si aprirà così come si era chiusa quella del 2015, ovvero con il mare contaminato dai colifecali, e questo perché tutte le attività intraprese sino a oggi possono essere utili per ridurre l’inquinamento, il DK15, ereditato dal centro-destra, i collettori, scovare gli scarichi abusivi, intercettare le fosse Imhoff, tuttavia è chiaro che fino a quando non apriremo la diga foranea il problema del mare non si risolverà, perché a Pescara abbiamo un problema strutturale, ossia un tappo che non lascia defluire le acque. Per cinque anni ci siamo sentiti accusare di inefficienze; due anni fa al Pd, alla Regione e al Comune, abbiamo lasciato un nuovo Piano regolatore portuale, che contiene l’apertura della diga foranea, già approvato; dopo quasi 24 mesi di governo non è cambiato nulla, il Piano è ancora bloccato ai nastri di partenza. Anzi, a dicembre 2015 Presidente D’Alfonso e sindaco Alessandrini hanno annunciato in pompa magna l’apertura della gara d’appalto per affidare l’opera, sono passati altri 5 mesi e siamo ancora al punto zero, anzi peggio, perché ora il cantiere è stato affidato a una ditta di Palermo, la Ador.Mare, che però non potrà iniziare i lavori perché l’intervento di apertura non è contemplato nel vecchio Piano regolatore portuale ancora vigente, è piuttosto contenuto nel nuovo che però il sindaco Alessandrini non è stato capace di mandare avanti in due anni semplicemente perché in oltre un anno non è stato capace di rispondere alle osservazioni tecniche legittime del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che ha segnalato forti carenze sugli studi idraulici. In compenso ha affidato ben due incarichi a professionisti esterni per completare quegli stessi studi, spendendo soldi dei pescaresi. Ormai siamo alle porte dell’estate e la diga foranea è ancora al suo posto, ovviamente i lavori non potrebbero mai cominciare durante l’estate e dunque resteremo con i colibatteri, un cane che si morde la coda. Per questa ragione, sabato scorso, con i consiglieri comunali Antonelli, D’Incecco e Rapposelli, abbiamo affisso sulla facciata del Palazzo regionale di piazza Unione due cartelli, il primo riporta un ‘+’ per indicare i giorni che trascorrono, sull’altro il numero dei giorni, un calendario che viene aggiornato dunque quotidianamente, proprio per aiutare i pescaresi a seguire la vicenda e a contare con noi quanti giorni ancora dovremo tollerare il mare inquinato.
Oggi però, a ‘+4 giorni’, abbiamo scoperto che il Governatore D’Alfonso ha mal digerito l’iniziativa, che evidentemente scuote la sua coscienza turbata, un’iniziativa che gli ricorda ogni giorno ciò che non ha fatto per la città di Pescara, e lo richiama alle sue responsabilità. Ed evidentemente è tanto stizzito per il fatto che qualcuno gli ricordi che se il mare è inquinato la colpa è anche sua, da aver dato ordine di far rimuovere in ogni modo quei cartelli. Sappiamo che oggi qualcuno dal quarto piano ha cercato di strapparli utilizzando un bastone dalla finestra. Intanto il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio ha inviato una nota ufficiale chiedendo ‘la rimozione dei cartelli esposti nella sede del Consiglio regionale di Pescara’ e, in mancanza, ci comunica che ‘si provvederà alla rimozione degli stessi a cura degli Uffici di questa Amministrazione, con addebito delle eventuali spesi sostenute’. Bene: facciano pure, impieghino anche una gru dando spettacolo in piazza Unione per rimuovere quei cartelli, spendano anche i soldi degli abruzzesi, procedano con le denunce. Non abbiamo problemi: tolti i cartelli appesi, domani ne arriveranno altri, già pronti e stampati e così sarà ogni giorno. La verità è che quei cartelli non danneggiano la facciata del Palazzo regionale, non ne ledono la dignità, anzi piuttosto danno un ruolo e una funzione a un palazzo strutturalmente inutile – ha sottolineato il capogruppo Sospiri – e l’unico che è stizzito da quei cartelli è il Governatore D’Alfonso, che si ritrova nudo dinanzi alle sue inefficienze politiche e amministrative. Ma Pescara e i suoi palazzi non sono proprietà del Presidente D’Alfonso, Governatore pro-tempore della Regione”.