I tempi dell'isola felice sono oramai finiti e Pescara si trova costretta ad affrontare un'emergenza criminalità senza precedenti.
Non ci interessa sapere quale sarà la risposta delle forze dell'ordine, anche se ci aspettiamo la solita massiccia ma breve presenza nelle zone più colpite dalle scorribande criminali, né possiamo assistere, inermi, al decadimento sociale di una città amministrata con scarsa lungimiranza e mediocre coinvolgimento popolare.
Lunedì, pertanto, torneremo in piazza nelle ore notturne, armati di libri e senza bandiere o simboli di partito, toccando i punti critici del centro e fermandoci a leggere di volta in volta.
Nel 2105 questa forma di protesta fu considerata molto pericolosa (ricordiamo quando il coordinatore regionale, Marco Forconi, fu bloccato lo scorso settembre con blindati ed elicotteri mentre portava dei libri nelle vicinanze del mercato etnico) e crediamo fortemente che tale strumento possa stimolare la partecipazione anche di cittadini non schierati politicamente.