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Un calendario virtuale sulle pareti del Palazzo regionale, Sospiri:"Abbiamo aspettato fin troppo per la diga foranea"

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“Un calendario virtuale che, a partire da oggi, sarà visibile sulle pareti del Palazzo regionale di piazza Unione per ricordarci quanti giorni ancora dobbiamo aspettare prima che il Governatore-veloce D’Alfonso sia capace di realizzare l’unica opera strutturale realmente utile per restituire balneabilità al nostro mare: l’apertura della diga foranea. Oggi siamo al paradosso per cui c’è una ditta cui è già stato affidato l’appalto, la Ador.Mare di Palermo, ma i lavori non partiranno perché l’opera è prevista nel nuovo Piano Regolatore Portuale che il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici non riesce ad approvare perché il Comune di Pescara-giunta Alessandrini non è capace a rispondere alle osservazioni. In compenso continua a elargire incarichi, il primo da 23mila euro, il secondo da 45mila euro, per formulare quelle risposte, sino a oggi sempre sbagliate. Oggi siamo al giorno ‘+1’, e quotidianamente aggiorneremo il numero, sperando di non dover occupare tutte le finestre del Palazzo regionale”.

Lo hanno detto stamane in Conferenza stampa il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i consiglieri comunali FI Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli.

“Il nostro sarà un calendario permanente sui ritardi del Presidente D’Alfonso e le inefficienze del sindaco Alessandrini – hanno sottolineato il Capogruppo Sospiri e i consiglieri Antonelli, D’Incecco e Rapposelli – alle porte di una stagione estiva che, purtroppo, si aprirà di nuovo con il divieto di balneazione. Tutte le attività intraprese sino a oggi possono essere utili per ridurre l’inquinamento, il DK15, ereditato dal centro-destra, i collettori, scovare gli scarichi abusivi, intercettare le fosse Imhoff, tuttavia è chiaro che fino a quando non apriremo la diga foranea il problema del mare non si risolverà, perché a Pescara abbiamo un problema strutturale, ossia un tappo che non lascia defluire le acque. Per cinque anni ci siamo sentiti accusare di inefficienze; due anni fa al Pd, alla Regione e al Comune, abbiamo lasciato un nuovo Piano regolatore portuale, che contiene l’apertura della diga foranea, già approvato; dopo quasi 24 mesi di governo non è cambiato nulla, il Piano è ancora bloccato ai nastri di partenza. Anzi, a dicembre 2015 Presidente D’Alfonso e sindaco Alessandrini hanno annunciato in pompa magna l’apertura della gara d’appalto per affidare l’opera, sono passati altri 5 mesi e siamo ancora al punto zero, anzi peggio, perché ora il cantiere è stato affidato a una ditta di Palermo, la Ador.Mare, che però non potrà iniziare i lavori perché l’intervento di apertura non è contemplato nel vecchio Piano regolatore portuale ancora vigente, è piuttosto contenuto nel nuovo che però il sindaco Alessandrini non è stato capace di mandare avanti in 24 mesi semplicemente perché in oltre un anno non è stato capace di rispondere alle osservazioni tecniche legittime del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, che ha segnalato forti carenze sugli studi idraulici. In compenso ha affidato ben due incarichi a professionisti esterni per completare quegli stessi studi, spendendo soldi dei pescaresi. Ormai siamo alle porte dell’estate e la diga foranea è ancora al suo posto, ovviamente i lavori non potrebbero mai cominciare durante l’estate e dunque resteremo con i colibatteri, un cane che si morde la coda. A questo punto – hanno aggiunto il Capogruppo Sospiri e i consiglieri Antonelli, D’Incecco e Rapposelli – speriamo che il nostro calendario permanente, che sarà aggiornato quotidianamente, sia da pungolo, da stimolo per il sindaco e il Presidente che magari, durante le loro passeggiate in piazza Unione, o uscendo dall’asse attrezzato, si ricorderanno quali sono le cose serie e qual è la priorità per una città che vive di turismo, ovvero rendere il mare balneabile approvando il Piano Regolatore Portuale e aprendo la diga foranea.

Oggi diciamo che è farsesco che arrivi prima la ditta che il progetto da realizzare e chiediamo al sindaco e al Presidente della Regione quanti giorni dobbiamo ancora aspettare dopo i 24 mesi già trascorsi inutilmente”. Nel corso della conferenza stampa il Capogruppo Sospiri ha poi ripercorso tutte le tappe degli ultimi 24 mesi dei due progetti come di seguito riportato:

  1. Dicembre 2014: il Presidente D’Alfonso con la delibera 244 ha rimodulato i fondi Fas (quella con cui ha destinato anche 1milione di euro per il ponte del cielo) e ha destinato 6 milioni di euro per le portualità di Francavilla al Mare e Pescara;

  2. 20 Gennaio 2015: nel corso della seduta del Consiglio regionale a Pescara, rispondendo a una interpellanza presentata dal Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri sul cosa si sarebbe fatto con quei 6 milioni di euro, D’Alfonso comunica che a Pescara andavano 3milioni e mezzo di euro per l’apertura della diga foranea e per la realizzazione della nuova banchina con nuova vasca di colmata, che avrebbe anche consentito di dragare migliaia di metri cubi di sabbia dai fondali;

  3. 13 mesi: nel corso dei 13 mesi successivi il Capogruppo Sospiri ha continuamente posto l’accento sul problema, ogni volta ricordando il rispetto della tempistica;

  4. Novembre 2015: il Capogruppo FI Sospiri ha convocato una conferenza stampa per lanciare l’allarme, ovvero il nuovo Piano regolatore portuale non è mai arrivato, e lo stesso viceministro alle Infrastrutture Nencini, in visita istituzionale a Pescara, ha rimproverato il sindaco Alessandrini e il Presidente D’Alfonso, rivelando di essere ancora in attesa delle risposte e dei documenti del Comune in merito alle osservazioni formulate dal governo nei mesi precedenti. E pochi giorni dopo la conferenza stampa lo stesso Sospiri avanza ufficialmente il timore che i Fondi Fas, che dovevano tradursi in obbligazioni giuridicamente vincolanti, ovvero i lavori dovevano essere materialmente affidati, entro il 31 dicembre 2015, rischiavano di andare persi, a meno che qualcuno non avesse progettato l’opera di apertura della diga foranea senza renderla pubblica. Il progetto prevedeva l’apertura verso nord di 70 metri della diga foranea, che ha una base grande quanto un campo di calcio, e il riutilizzo del materiale demolito per la realizzazione di una barriera frangiflutti, lato Madonnina. Da sottolineare che tali opere sono incompatibili con il Piano regolatore portuale vigente e il cantiere andrà comunque sottoposto all’esame della Via, la Valutazione dell’Impatto ambientale, che richiede almeno 45 giorni di tempo, quindi, in teoria, un bando di gara europeo visto l’importo dei lavori, nel qual caso 60 giorni di pubblicazione sul Bura.

  5. Dicembre 2015: dopo l’allarme del Capogruppo Sospiri, il Governatore D’Alfonso ufficializza che il progetto esiste già, anche se non l’ha visto nessuno, e solo dopo l’intervento del Capogruppo Sospiri viene iscritto all’esame della Commissione Via. Nel frattempo, senza aspettare il pronunciamento della Commissione stessa, Comune e Regione ufficializzano la pubblicazione, il 21 dicembre, del bando di gara per cantierare il progetto esecutivo sull’apertura della diga foranea, quindi senza attendere l’esito della Via;

  6. Gennaio 2016: ovviamente viene bloccata la procedura di Via sul progetto di apertura della diga foranea perché non è stato approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il nuovo Piano regolatore portuale e l’opera sottoposta al Via dunque è incompatibile con il Piano vecchio ancora vigente. Questo significa che intanto è andato perso il 10 per cento dei Fondi Fas stanziati, visto che i lavori non sono stati affidati entro la scadenza del 31 dicembre.

 

Ma perché è fermo il Piano Regolatore Portuale della Regione velocissima? Per colpa della Regione Abruzzo e del Comune di Pescara, ed è scritto su tutte le delibere:

  1. Luglio 2015: Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici boccia una prima volta il Piano inviato in esame dal centro-sinistra in quanto carente degli studi idraulici. E il sindaco Alessandrini per rimediare affida un incarico a una società di Torino per la sua redazione, costo dell’incarico 23mila euro e a settembre rispedisce lo studio;

  2. 22 Ottobre 2015: Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici boccia lo stesso studio idraulico costato 23mila euro perché lo ritiene insufficiente rispetto alle prescrizioni e alle osservazioni sollevate dallo stesso Consiglio. In particolare, come ha sentenziato il Consiglio, quello studio non ha tenuto conto né dell’influenza delle vasche di laminazione, ossia anti-esondazione, pure progettate dalla Regione Abruzzo a monte del fiume, ossia a Chieti, Manoppello, Rosciano e Cepagatti, né ha tenuto conto della rivisitazione delle Carte di pericolosità idraulica del Piano Alluvioni da parte dell’Autorità di Bacino regionale, dunque due errori macroscopici.

  3. Marzo 2016: dopo ben cinque mesi di totale inerzia e silenzio, la giunta Alessandrini riprende in mano la pratica del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici e del Piano regolatore portuale, e decide di rimediare agli errori precedenti con la redazione dell’ennesima relazione integrativa affidando di nuovo all’esterno la sua elaborazione, un incarico questa volta di 83mila 635 euro di soldi pubblici, peraltro un appalto-lampo, rimasto pubblicato per appena 5 giorni;

  4. Maggio 2016: l’incarico è stato affidato alla società Beta Studio Srl di Padova, che con il ribasso a base d’asta se l’è aggiudicato per 45mila euro. Dal momento della firma del contratto, che a oggi non è ancora stato firmato, però la Beta Studio avrà 60 giorni di tempo, dunque due mesi per prepararlo e riconsegnarlo. Dunque, bene che vada, lo studio idraulico non verrà riconsegnato prima di fine luglio, per poi essere adottato dalla giunta e mandato di nuovo al Consiglio Superiore dei lavori pubblici, che difficilmente esaminerà l’intervento nel mese di agosto, e siamo arrivati a settembre. Seppure tutto dovesse filare liscio,e il Consiglio, al quarto tentativo, dovesse approvare l’intervento, comunque tutto dovrà tornare alla Commissione di Via, che dovrà pronunciarsi entro 45 giorni, e siamo a metà novembre e solo dopo potrà ripartire la gara d’appalto. In altre parole, il Piano regolatore portuale e la diga foranea del duo dei velocisti D’Alfonso-Alessandrini si è trasformato in un aborto, e nessun intervento è stato intrapreso per contrastare l’inquinamento batterico del nostro mare che resterà non balneabile per non sappiamo quante stagioni;

  5. Maggio 2016: appena due giorni fa il Governatore D’Alfonso ha approvato in giunta la presa d’atto dell’esito della gara d’appalto per la diga foranea, aggiudicata alla Ador.Mare Srl di Palermo. E siamo di fronte all’ennesimo paradosso, ossia all’aggiudicazione di un progetto per la realizzazione di un’opera prevista solo nel nuovo Piano regolatore portuale bloccato ancora per mesi al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici. Cioè hanno appaltato il cantiere, ma i lavori resteranno fermi

 

 

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