“Forza Italia urla il proprio ‘no’ alla ‘deportazione’ degli anziani ospiti della Casa di Riposo di Penne a Guardiagrele, lontano chilometri dai propri luoghi, dalle proprie famiglie. Anziani violentemente sradicati dal proprio ambiente per lasciare posto a 30 presunti immigrati che invece resteranno comodamente accolti nella struttura, in barba alla sua funzione originaria, e questo solo perché gli anziani non pagano, mentre per gli immigrati paga lo Stato e la Asp spera di sfruttare la ghiotta occasione per risanare i propri conti. Se gli anziani vengono sbattuti fuori perché l’edificio è inagibile, allora lo è anche per i presunti profughi; se restano i 30 immigrati, devono restare anche gli anziani, che hanno senza dubbio diritto di priorità. Su questo siamo pronti a ingaggiare un braccio di ferro senza tregua con i vertici della Asp e con la stessa Regione Abruzzo, che sta permettendo si compia nel silenzio delle Istituzioni questa ennesima vergogna, lavandosene pilatescamente le mani”.
Lo ha denunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando quanto sta accadendo a Penne.
“Sono mesi – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri - che Forza Italia continua a lanciare allarmi e richieste di intervento sulla questione dei presunti profughi, sono mesi che continuiamo a ripetere che sul nostro territorio, a partire da Pescara e dalla sua provincia, non abbiamo né i mezzi, né le risorse né tantomeno gli strumenti per accogliere le centinaia di immigrati che in poche settimane hanno riempito tutte le strutture esistenti sul territorio, pubbliche e private. L’ultimo allarme lo abbiamo lanciato appena lo scorso gennaio, a fronte del settimo avviso pubblicato dalla Prefettura di Pescara per aprire le porte ad altri 500 immigrati, solo su Pescara e sulla sua provincia, in aggiunta alle 500 unità già presenti sul territorio, alimentando un vero business da circa 13milioni di euro. Mille volte abbiamo chiesto ai sindaci Pd, da Alessandrini a Rocco D’Alfonso, passando dall’assessore regionale Sclocco, di fermare questi flussi per scongiurare l’emergenza sociale e per mille volte ci siamo visti snobbati da chi governa, pensando di essere divenuti proprietari della regione, e che ha scelto di subire passivamente tutte le decisioni romane, facendo calpestare l’Abruzzo. Sapevamo che eravamo di fronte a situazioni esplosive, e la prima deflagrazione è avvenuta con il ‘caso’ della Casa di riposo di Penne, dove la Asp ha deciso la convivenza scellerata tra una ventina di anziani ospiti anche da vent’anni e trenta presunti profughi, una situazione evidentemente inconciliabile. Un mese fa la conferma è arrivata dall’ispezione dei Nas nella struttura, Nas che ci hanno sostanzialmente dato ragione, contestando anche la promiscuità degli spazi, ovvero l’assenza di una divisione strutturale che impedisse agli immigrati di invadere i locali destinati agli anziani ospiti, perché questa condizione ‘agevola la possibile trasmissione di eventuali malattie dai rifugiati agli stessi anziani’. Inizialmente è stata disposta la sospensione del locale dispensa, ma le tante carenze riscontrate ci hanno fatto subito temere un intervento più importante delle Autorità sulla struttura, mettendo a rischio la permanenza degli stessi anziani. Per scongiurare tale ipotesi abbiamo chiesto l’immediato trasferimento, fuori regione, dei 30 presunti profughi al fine di restituire alla Casa di riposo la sua funzione originaria, ovvero luogo di residenza e assistenza per gli anziani, garantendo un adeguato investimento per il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie in tutti i locali.
E invece a un mese di distanza è stata assunta la decisione più scellerata e paradossale, cioè la Asp, come avevamo preannunciato nei giorni scorsi, ha letteralmente sfrattato gli anziani, con il pretesto dell’intervenuta inadeguatezza della struttura, ma restano dentro i 30 presunti profughi. Ma il peggio doveva ancora venire: non riuscendo a individuare altri spazi alternativi sul territorio vestino, bocciata dall’assessore alla Sanità Paolucci l’ipotesi di portare e ospitare gli anziani in un’ala dismessa dell’ospedale ‘San Massimo’, destinato allo smantellamento, si è decisa la ‘deportazione’ degli anziani non autosufficienti addirittura a Guardiagrele, una cittadina che dista chilometri da Penne, chilometri che in inverno diventano ancor più difficoltosi da coprire, generando un disagio immaginabile per gli anziani, sradicati dal loro ambiente e dai luoghi familiari, e pure per le famiglie che dovranno sobbarcarsi costi enormi per raggiungere i propri cari per le visite quotidiane. Quegli anziani non hanno scelto le colline di Guardiagrele per la propria vecchiaia, non hanno scelto di lasciare il proprio ambiente negli ultimi anni di vita, è inaccettabile che qualcuno li porti via con la forza. La Casa di riposo, prima dell’arrivo dei presunti profughi, era perfettamente funzionale per ospitare gli anziani, e ovviamente aveva bisogno di interventi di manutenzione normali e scontati. Ad accelerare la sua inagibilità, tanto da renderla inospitale per i nonni presenti, è stata la promiscuità degli spazi condivisi proprio con gli immigrati, una promiscuità che gli anziani hanno subito, in quanto non pagano rette, mentre la Asp ha deciso sulle loro teste per fare cassa con i soldi versati dallo Stato per ciascun immigrato, 50 euro al giorno. E oggi, paradossalmente, a dover uscire sono gli anziani. Sul ‘caso’ ho già presentato un secondo ricorso in Procura, chiedendo verifiche sull’eventuale illegittima gestione del patrimonio pubblico. Ma a questo punto – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – siamo pronti al muro contro muro: se la Casa di riposo è inagibile per gli anziani, lo è anche per i presunti profughi che dovranno essere subito trasferiti in altra struttura. Se restano gli immigrati, restano anche gli anziani, e su questo non cederemo di un passo”.