“Pescara ha definitivamente perso il collegamento aereo con Roma-Fiumicino: a partire da ieri la compagnia sta coprendo la tratta solo per chi aveva già acquistato il biglietto aereo garantendo la presenza di un autobus, in sostituzione dell’aeromobile, che parte da piazza della Repubblica. Un grave danno per l’economia locale, per tutto l’indotto, ma anche per la stessa Alitalia che comunque aveva investito ben 20milioni di euro per tre anni. Tradotto: domani al vertice romano sui Trasporti il Governatore D’Alfonso andrà semplicemente a chiudere la stalla dopo che i buoi sono già tutti scappati e tornerà a casa con un pugno di mosche in mano”.
Lo ha annunciato Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ e che per primo, lo scorso marzo, ha lanciato l’allarme.
“La situazione del nostro scalo è ormai agonizzante – ha detto Foschi -. Mentre ancora vacilla la trattativa con Ryanair che attende atti amministrativi concreti dal Governo Renzi prima di decidere sulla sua futura permanenza o meno a Pescara, è arrivata la nuova batosta da parte di Alitalia che da qualche anno utilizzava velivoli della compagnia Mistral Air, dislocati negli aeroporti di Ancona e di Trieste, per garantire vari collegamenti in Italia, anche verso l’aeroporto di Fiumicino. Quando la Ethiad è entrata nel capitale Alitalia, essendo che la stessa Ethiad aveva rilevato, qualche mese prima, la compagnia svizzera Darwin Airlines, e quindi aveva a disposizione due o tre velivoli della stessa compagnia, che operava con i Saab 2000 e con gli Atr 72, Alitalia ha potuto avviare i collegamenti con Fiumicino anche dagli scali di Pescara e di Perugia, assicurando ben tre voli giornalieri per Fiumicino, una linea che peraltro ha ben superato la fase di start up e ha riportato anche un buon coefficiente di riempimento con passeggeri in transito per molte destinazioni internazionali e intercontinentali. Ora però è sorto un problema, ossia la Mistral Air da aprile ha interrotto i rapporti con Alitalia e quindi non ci sono più i collegamenti su Ancona e Trieste. Ecco allora che Alitalia ha deciso di spostare su Ancona e Trieste i vettori sino a oggi utilizzati da Pescara e Perugia, cancellando questi ultimi due scali, e questo perché ha preferito continuare a investire più su Ancona e Trieste, mantenendovi un traffico già ampiamente consolidato, piuttosto che rischiare su una città come Pescara, dove Alitalia ritiene, secondo voci ben accreditate, di non aver ricevuto grande considerazione né da parte del Governo regionale del Presidente D’Alfonso né tantomeno dall’attuale governance della Saga, la società che gestisce i servizi a terra dell’aeroporto, che non si è mai neanche preoccupata di svolgere una campagna informativa per ricordare la disponibilità di tre voli giornalieri su Fiumicino.
Alitalia ha investito su Pescara 20milioni di euro per tre anni, e la Saga non si è mai preoccupata di fare neanche un manifesto per promuovere la rotta. Anzi, peggio, la stessa Saga ha permesso l’ingresso sul nostro mercato di Air Vallè, per il collegamento con Catania due volte a settimana, e alla Blue Air per la linea con Torino tre volte a settimana, di fatto però sottraendo passeggeri ad Alitalia per le stesse destinazioni via Fiumicino, incrinando ovviamente i rapporti con la stessa Alitalia. Dinanzi al nostro allarme, il Presidente D’Alfonso ha subito annunciato l’adozione di contromisure tali da impedire la fuga e invece siamo arrivati all’ultimo capitolo: da ieri sono stati definitivamente cancellati i tre voli su Fiumicino e l’aereo è stato sostituito dall’autobus, che sta peraltro effettuando un servizio già oggi coperto e comunque creando un problema di mercato anche sul trasporto su gomma. Da ieri chi aveva acquistato il biglietto per Roma, può usufruire dell’alternativa, ossia il bus che copre il servizio portando il passeggero a destinazione in tre ore, anche se con orari poco abbordabili, visto che il primo parte all’alba, intorno alle 5. E questo trasporto dovrebbe continuare sino a ottobre prossimo, ossia sino all’esaurimento di tutte le linee già vendute e dunque da ricoprire. E non è finita, perché dopo Ryanair e Alitalia, la prossima rotta che rischia di essere cancellata prima ancora di venire alla luce è il Pescara-Torino – ha sottolineato Foschi -. La Sagat, la Società che gestisce i servizi a terra dello scalo di Torino, sta già ampiamente promuovendo la linea, che partirà a ottobre prossimo, ci chiediamo se la Saga sia stata informata visto che non ha avviato la benché minima attività di promozione di un collegamento attesissimo da un’utenza importante, come quella pendolare dei lavoratori Fiat e della Val di Sangro. A questo punto non comprendiamo quale sia la finalità dell’incontro a Roma sul tema Alitalia cui parteciperà domani il Presidente D’Alfonso, visto che ormai la frittata è servita e il Ministro Delrio ha le mani legate dai Decreti in vigore anche sul paventato recupero di Ryanair”.