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Parco in via Pasolini intitolato a Domenico Corneli, Forza Italia: "Errore imbarazzante"

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“Nel 2008 l’amministrazione comunale di Pescara ha deciso di intitolare il Parco di via Pasolini alla figura di Antonio Corneli, politico e amministratore di lungo corso tra le fila dell’ex Partito Comunista Italiano. Peccato che dopo appena 8 anni il neo-assessore al Verde pubblico e ai Parchi Laura di Pietro abbia deciso di ‘ribattezzare’ quella stessa area pubblica, installando un bel cartello nuovo, e chiamandolo ‘Parco Domenico Corneli’, evidentemente un macroscopico errore imbarazzante per l’assessore e per il sindaco Alessandrini che, nella foga di vedere il proprio nome sulle targhe, rimediano una figuraccia colossale di cui dovrebbero chiedere scusa alla città e alla famiglia di Tonino Corneli”.

A scoprire lo scivolone è stato il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli.

“Parliamo dell’area verde frutto dell’accordo di programma con Caldora, che si trova nella zona nord della città, in via Pasolini – ha spiegato il Capogruppo Antonelli -. Nel 2008 l’allora amministrazione comunale ha deciso di dedicare quel parco alla memoria di Antonio Corneli, ex consigliere regionale, attivissimo sindacalista della Cgil, ex vicepresidente della Provincia di Pescara e sindaco di Città Sant’Angelo, militante del Pci, scomparso nel febbraio 2006. A indicare la denominazione scelta è stato installato un bel cartello, che ancora oggi campeggia all’ingresso della struttura, ben visibile a tutti, tranne che al sindaco Alessandrini e all’assessore Di Pietro, che hanno ora ribattezzato il Parco e lo stesso Corneli. Da qualche giorno, infatti, a pochi passi dal vecchio cartello datato 2008, è spuntato fuori un secondo cartello, con sotto le firme in bella vista di sindaco e assessore, e che indica ai frequentatori dell’area che quello si chiama ‘Parco Domenico Corneli’, peccato che Domenico sia il figlio di Tonino, ovviamente però Domenico è vivo e vegeto, e oggi si ritrova, suo malgrado, con un parco intitolato. Una figuraccia, quella dell’assessore Di Pietro, che non è semplicemente frutto di una distrazione o di una svista, anche perché bastava leggere e copiare ciò che avevano scritto i suoi predecessori. Ma evidentemente per la giunta Alessandrini non funziona più neanche il copia-incolla”.

 

 

 

 

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