Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Pescara e il suo doppio: realtà virtuale di una città che non c'è

Immagini di una città antica

Condividi su:

15 aprile, presso l’Auditorium Petruzzi in via delle Caserme presentazione del libro PESCARA E IL SUO DOPPIO di Pasquale Tunzi.

Presenti all’evento: il sindaco Marco Alessandrini, il direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università D’Annunzio Paolo Fusero, il presidente dell’Archeoclub Giulio De Collibus, il presidente del Circolo Aternino Umberto Santoro, il direttore della Biblioteca Provinciale Enzo Fimiani, gli architetti Roberto Potenza e Alessia Maiolatesi. Ha moderato l’incontro il giornalista Giorgio D’Orazio.

Il professore Pasquale Tunzi, rispondendo ad alcune domande poste circa il lavoro svolto, l’identità antica e moderna della città di Pescara e di che cosa ancora si può e si deve fare per il riconoscimento della sua specificità e del suo ruolo, ha parlato della sua ricerca e dei risultati avuti:

“Io ho organizzato una ricerca che è cominciata nel 2008, che poi abbiamo portato avanti con gli studenti di architettura e di ingegneria. Con loro abbiamo fatto un lavoro più semplice di base con il rilievo della città e degli edifici. Con i dottori di ricerca abbiamo sviluppato un lavoro che è stata una ricerca d’archivio, una elaborazione dei moltissimi documenti trovati. Questo lavoro nasce dal voler registrare una situazione che riguarda essenzialmente il centro storico di Pescara e da li si sviluppa per andare in profondità per capire che cosa è avvenuto nel tempo e quali sono le trasformazioni e quali quelle cose che non si sono sviluppate. Questa ricerca ha prodotto una grandissima quantità di documenti inediti interessanti con questi abbiamo realizzato una rappresentazione tridimensionale di progetti proposti che nel tempo si sono piano piano attuati. Il periodo della ricerca è quello della fine dell’800, periodo nel quale la città comincia a trasformarsi con la ferrovia, l’abbattimento delle mura e poi la sua crescita”…”Pescara è una città antichissima, una città stratificata che ha molta identità sotto questo aspetto, non solo fisicamente, sotto la città stessa, ma nascoste in qualche modo e ci sono i documenti che rappresentano grande parte del nostro passato”…”Pescara ha una grande identità bisogna solo riconoscerla. La mia idea finale è di istituire un museo della città inteso come laboratorio della città che serve, non solo a trovare le tracce del passato, ma le idee per il futuro, per i ragazzi“…”Con le strumentazioni digitali abbiamo cercato di avvicinare proprio i giovani cercando di essere dalla loro parte per rendere la storia più interessante”…”Le cronache sono molto affascinanti e raccontano una situazione importante della città”…”Ritengo che questa ricerca sia importante per la gente è divulgativa e soprattutto importante per i giovani”…”Pescara, che ha avuto la fortezza per tre secoli, è stata la seconda fortezza più importante dopo Capua in Italia ed ha avuto un suo ruolo fondamentale nel tempo”…”Pescara è una città importante che deve essere riconosciuta, non si può dire che la città sia moderna e senza identità, questo non è vero bisogna veder quali sono i principi dell’estetica acquista in un’identità di ricostruzione”…”Anche la città ricostruita dai cosiddetti palazzinari acquista un’identità di ricostruzione importante, ha una specificità nella vivibilità eccezionale”

Gli interventi sono stati del direttore del dipartimento di Architettura prof. Paolo Fusaro che ha raccontato di come e di quanto tempo ha richiesto l’elaborazione del libro proposto nella ricerca ed elaborato e scritto da Pasquale Tunzi.

L’apporto che l’Università può dare al territorio, ha detto Fusaro, è importante basta ricordare le ricerche fatte per la Regione, del protocollo d’intesa stretto con il Comune di Pescara per fare una serie di ricerche di apporto e di ausilio, senza invadere il campo delle professioni, ma una ricerca propedeutica che possa essere di base alle decisioni politiche e amministrative.

Giulio De Collibus, presidente dell’Archeoclub di Pescara, ha parlato di quanto Pescara abbia perso dopo la guerra perdendo in parte le proprie radici, ma subito dopo la guerra è rinata in maniera vorticosa anche per l’arrivo anche di molte persone dall’interno della regione e da molte parti d’Italia. Ciò che ha contribuito a cambiare la città che, però, man mano ha sentito il bisogno di ritrovare le proprie radici riscoprendole nella storia e attraverso le persone e i documenti.

Il lavoro svolto dal Prof Tunzi, ha detto De Collibus, è stato molto importante e la rappresentazione tridimensionale della città, com’era e come avrebbe potuto essere se tutte le opere progettate fossero state costruite, è molto importante e affascinante.

Il presidente del Circolo Aternino Umberto Santoro, ha ricordato del centro storico com’era, delle strade principali che costituivano il tracciato urbano e degli edifici esistenti.

Ha anche parlato del circolo Aternino, di quanta importanza aveva in origine e dell’importanza che ha dopo la ricostruzione avvenuta qualche anno fa.

Il direttore della Biblioteca Provinciale Enzo Fimiani, complimentandosi per il lavoro svolto dal prof. Tunzi, ha parlato di una città controversa che però non deve essere più considerata una città senza storia.

Bisogna considerare la storia nei suoi tre tempi, ha detto Fimiani, e Pescara deve essere studiata e considerata alla luce di un tempo lungo che parta dalle origine e arrivi a considerare il presente ed il futuro.

Gli architetti Roberto Potenza e Alessia Maiolatesi hanno rappresentato, attraverso immagini digitali tridimensionali, architetture esistenti o solamente progettate e di loghi dove queste sono o avrebbero potuto essere collocate.

Nelle immagini presentate dall’architetto Potenza, la fortezza Pescara e la struttura antica sono state stata visualizzate anche con l’ausilio di un codice QR scaricato su uno smartphone che permette di visualizzare la città com’era all’origine.

Condividi su:

Seguici su Facebook