Partecipa a Pescara News

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Forza Italia, Sospiri: "Il sindaco scarica sull'Aca le responsabilità delle acque inquinate"

Condividi su:

“Il sindaco Alessandrini tenta la carta dello scaricabarile, cercando, oggi, di addebitare tutte le responsabilità dell’emergenza balneazione all’Aca, ma noi a questo giochetto non ci stiamo: se il fiume e il mare sono una cloaca è sicuramente colpa degli scarichi abusivi, su cui deve sorvegliare anche il Comune, non solo l’Aca. Ma la responsabilità principale è da addebitare a quella diga foranea che il sindaco Alessandrini e la sua giunta, dopo 22 mesi di proclami e annunci, con pure annessa una gara d’appalto oggi bloccata, non sono riusciti a realizzare perché incompatibile con il Piano regolatore portuale ancora vigente e perché il nuovo Piano portuale è bloccato al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici perché il bravo sindaco Alessandrini continua a mandare i documenti sbagliati o incompleti. Ergo, prima di guardare la pagliuzza negli occhi dell’Aca, il sindaco si preoccupasse di rimuovere la trave nei suoi occhi, e, per dare una mano concreta ai pescaresi, rassegnasse le proprie dimissioni”.

Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando la ‘strigliata’ del sindaco nei confronti dell’Aca.

“Delle due l’una: o è finita la luna di miele tra il sindaco Alessandrini e l’Aca o siamo semplicemente di fronte al gioco delle parti, in entrambi i casi il giochetto del sindaco Alessandrini è stato svelato – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -: consapevole che il prossimo 24 aprile aprirà la stagione balneare con una raffica di divieti di tuffi e bagni su tre quarti del litorale, ha iniziato a tirare i remi in barca tentando di scaricare tutte le responsabilità sull’Aca, tentativo vergognoso e soprattutto fin troppo scontato. Innanzitutto, infatti, chiediamo al sindaco perché dal 6 aprile 2015 non si sia attivato nei confronti dell’Aca se ritiene l’azienda responsabile dei danni alla balneazione, anziché consentire al suo vicesindaco di sperticarsi in decine di comunicati stampa per lodare l’impegno comune nel risolvere un’emergenza, oggi drammaticamente irrisolta come avevamo pronosticato dal 2015, e addirittura addossare la responsabilità ai comuni dell’entroterra come Tocco da’ Casauria? Per un anno il sindaco Alessandrini è andato a braccetto con l’Aca, e oggi si accorge che il fiume è più inquinato all’uscita che all’ingresso di Pescara, dunque la colpa ora è dell’Aca che non ha agito sugli scarichi abusivi esistenti nel nostro territorio, gli stessi denunciati dal centro-destra e smentiti dal vicesindaco Del Vecchio. Ora basta: se il mare e il fiume continuano a essere inquinati la colpa è della diga foranea che non è stata aperta perché non è stato approvato il nuovo Piano Regolatore portuale, e su questo l’unico colpevole è il sindaco Marco Alessandrini che ormai governa Pescara da due anni e da due anni ha annunciato un’opera che non è stato capace di realizzare.

Non solo: il nuovo Piano portuale è fermo al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici perché il Comune ha continuato a inviare a Roma carte errate o incomplete, nonostante i cinque o sei incarichi affidati, a fior di migliaia di euro, a professionisti di fama. Il Consiglio Superiore continua a chiedere gli studi idraulici e il Comune continua inspiegabilmente a non mandarli o a spedire i documenti sbagliati. E questa è la trave che oggi paralizza Pescara e che verrà rimossa solo con le dimissioni di un sindaco e di una giunta inadeguati. Le responsabilità dell’Aca sono chiare, ma il ruolo di controllo del proprio territorio che fa capo al sindaco Alessandrini è altrettanto chiaro e innegabile e al sindaco chiediamo – ha elencato il Capogruppo Sospiri -: perché per 22 mesi non ha ordinato la chiusura degli scarichi abusivi individuati, specie dopo la sceneggiata messa in piedi dal Governatore D’Alfonso, che ha finto di chiudere gli unici due scarichi già dismessi? Perché in 22 mesi non ha sollecitato l’Aca a operare sul territorio, salvo poi oggi tentare maldestramente di prendere le distanze dall’Ente? A che punto si trova la gara d’appalto per l’apertura della diga foranea? Perché a oggi non ha mandato a Roma le carte richieste dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per l’approvazione del nuovo Piano regolatore portuale?”.

 

 

 

 

Condividi su:

Seguici su Facebook