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Esposto per i manifesti sugli spazi dedicati alla campagna anti-trivelle, CasaPound replica a Sel

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Continua la diatriba CasaPound-Sel, dopo che Licheri ed Ettorre, coordinatori locali del partito di Vendola hanno comunicato di aver presentato un esposto per i manifesti di CasaPound affissi sugli spazi dedicati al referendum del 17 aprile.

"Siamo rassegnati all'idea - afferma in una nota Mirko Iacomelli, responsabile pescarese CasaPound - di essere diventati l'ossessione di Licheri ed Ettorre, i quali hanno ormai abbandonato le lotte sociali per cimentarsi in questa crociata questurina anti-CasaPound, che sicuramente più si confà alla loro natura. Non bastava la deriva puritana impressa al loro movimento, secondo i due cavalieri mascherati era necessario l'esposto. Un esposto per un pugno di manifesti che, ricordiamo, CasaPound paga a peso d'oro, dato che non godiamo del finanziamento pubblico, di cui invece beneficia Sel, partito in cui 'militano' i due tutori dell'ordine pubblico". Sfortunatamente poi – prosegue la nota - la par condicio è un altro principio democratico per noi non applicato, visto che non ci è concessa la visibilità televisiva e mediatica al pari delle altre formazioni politiche. Il manifesto fuorispazio rimane, quindi, l'extrema ratio, alla luce della disparità di trattamento riservata alla nostra associazione. In ultimo, siamo vicini agli esponenti della Cisl che qualche giorno fa hanno avuto la sventura di imbattersi in Licheri ed Ettorre e che sono stati risucchiati in una polemica ai limiti dell'assurdo dai due sceriffi. Tutto questo accade quando dei giovanotti di belle speranze decidono, dopo anni passati barcamenandosi tra aperitivi equo-solidali e pastasciuttate resistenti, di buttarsi in politica, con risultati vergognosi."

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